Bologna, arrestato clochard: 17 anni fa rubò 5 euro di cibo al supermercato

Un uomo di 55 anni, clochard che da qualche tempo viveva a Bologna, è stato arrestato per aver tentato di rubare 5 euro di cibo 17 anni fa.

Bologna, arrestato clochard: 17 anni fa rubò 5 euro di cibo al supermercato

Che ci vada del tempo per mettere in moto la macchina della giustizia è ben risaputo, specialmente nel nostro caro e vecchio Stivale. Di tanto in tanto, tuttavia, la cronaca nazionale si colora di casi che prendono questo concetto, ormai parte integrante del mosaico della cultura nostrana, e lo ribadiscono fino a estremi grotteschi. Ci stiamo riferendo a quanto accaduto a un uomo di 55 anni, un clochard senza fissa dimora ma che da qualche tempo viveva a Bologna, di recente arrestato per aver tentato di rubare, ben diciassette anni fa, 5 euro e 20 centesimi di cibo presso un supermercato di Firenze.

Arrestato per cinque euro di cibo: i dettagli della vicenda

Supermercato

Ora, mentre possiamo collettivamente tirare un sospiro di sollievo nell’apprendere che la giustizia abbia finalmente neutralizzato una tale minaccia alla società (e rabbrividiamo nel pensare a cosa avrà potuto combinare, questo pericoloso marrano, in questi lunghi diciassette anni di latitanza: avrà calpestato un’aiuola di qualche parco pubblico? Magari gettato un involucro di plastica nella carta o viceversa? Terribile), non possiamo fare a meno di notare l’assurdità dell’intera vicenda. Cerchiamo dunque di ricostruire l’accaduto: lo snodo principale del caso, l’uscita al mondo ordinario se questo fosse un romanzo surrealista (e poco ci manca), avvenne come anticipato ben 17 anni fa, nell’ormai lontano novembre del 2006.

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Il nostro protagonista, che all’epoca viveva in quel di Firenze, tentò di rubare l’equivalente di 5 euro e venti centesimi di cibo dagli scaffali di un supermercato cittadino. L’uomo venne colto in flagrante, bloccato (probabilmente dalle eventuali guardie del punto vendita) e poi denunciato per il tentato colpo. Gli alimenti vennero naturalmente restituiti, e al clochard venne di fatto riconosciuta l’attenuante della lieve entità.

Poi i primi sussulti della macchina della giustizia che tenta di mettersi in moto: la procura di Firenze, stando a quanto riportato dall’ANSA, chiese il rinvio a giudizio, ci furono i processi del caso, e infine ecco arrivare la condanna in appello a due mesi diventata definitiva. È bene notare che, a onore del vero, la detenzione poteva tranquillamente essere evitata con la richiesta di una misura alternativa – richiesta che dovrebbe spettare al difensore, un legale d’ufficio nel caso (probabilissimo, considerando la situazione del nostro protagonista) in cui non ci sia un avvocato di fiducia.

Siamo all’epilogo, dunque: il lungo e virtuoso braccio della giustizia ha finalmente raggiunto il nostro protagonista presso una struttura di accoglienza per i senza dimora situata a Bologna. Gli agenti delle forze dell’ordine gli hanno notificato l’ordine di esecuzione della sentenza, e per l’uomo è scattato immediatamente il trasferimento al penitenziario della Dozza.