Bologna, Festa dell’Unità: tortellini contati nel piatto per evitare gli sprechi

Giro di vite anti sprechi alla Festa dell'Unità di Bologna: tortellini contati nel piatto. Porzioni ridotte e controllate per riuscire a rimanere nei margini di guadagno.

Bologna, Festa dell’Unità: tortellini contati nel piatto per evitare gli sprechi

Alla Festa dell’Unità di Bologna, ci saranno i tortellini contati nel piatto per evitare gli sprechi: porzioni più piccole in modo da evitare di fallire. Il problema delle sagre e delle fiere mangerecce è sempre lo stesso: come far quadrare i conti. E la Festa dell’Unità del Parco Nord di Bologna ha deciso di provare con metodi scientifici a far pareggiare i conti: cinque tortellini in meno a piatto.

Quello che succede normalmente nelle sagre, è che i volontari fanno le porzioni ad occhio, solitamente tendendo ad abbondare. Ma adesso scordatevi le porzioni abbondanti alla Festa dell’Unità di Bologna: i tortelliniTortellini, la ricetta per piatto verranno contati e saranno cinque in meno per tutti, in modo da risparmiare qualcosa come centomila euro.

Inoltre ogni stand verrà sottoposto a un controllo di gestione quotidiano e, tramite il registratore di cassa digitale, si vedrà in tempo reali quali sono i piatti che vengono ordinati di più, quali fanno guadagnare e quali causano perdite.

Lele Roveri, organizzatore della Festa, ha spiegato che con in tempi che corrono, è importante contare quanti tortellini metti nel piatto. 5 tortellini sembrano poco, ma se li si moltiplica per il numero di piatti, si arriva a un quintale di tortellini, circa 2.000 euro. E se ogni voce incide in questa maniera, fai presto alla fine dei conti ad arrivare a 100mila euro.

L’operazione è stata ribattezzata “Tortellino Rosso”: saranno due i volontari che terranno d’occhio la situazione. Ciascuno stand avrà un obiettivo economico da raggiungere, basato su una percentuale di ricavi rispetto ai costi. In questo modo ogni stand e ogni ristorante sarà quali sono i piatti che vanno di più e quanto rendono quei piatti. Con questo sistema si potranno gestire anche meglio gli ordini, centralizzati in un unico magazzino: così facendo si potrà sapere in ogni momento quanto si sta spendendo e quanto si sta incassando.

Roveri parla, scherzando, di un “regime del terrore” (si aggira con aria minacciosa fra gli stand), necessario però per evitare che la Festa vada in rosso: se questa edizione vedrà un bilancio negativo, probabilmente sarà l’ultima.