Bkno, una società controllata da Blooming Group e che dal 2017 è di fatto attiva come franchisee di Burger King, ha di recente comunicato di aver acquisito il 100% di Arilica Food and Beverage, società operante soprattutto in Lombardia e Veneto e che controlla nove store del colosso del fast food in questione. In seguito a questo accordo, dunque, Bkno diventa ufficialmente il più grande franchisee italiano per Burger King, scavalcando il primato che apparteneva ad Autogrill, con ben diciotto punti vendita.
Stando a quanto lasciato trapelare dalla stessa società in occasione del raggiungimento dell’accordo con Arilica Food and Beverage, Bkno può ora contare sulla forza lavoro di oltre cinquecento dipendenti e un fatturato che supera agilmente i 25 milioni di euro. L’operazione, si legge in una nota, “conferma l’espansione del gruppo in un contesto economico complesso e in continuo mutamento”.
Spostando lo sguardo oltreoceano, invece, apprendiamo che di fatto Burger King si sta trovando in acque tutt’altro che tranquille: nove punti vendita, tutti distribuiti nel territorio della Carolina del Sud, Stati Uniti, sono infatti stati recentemente accusati di aver violato le leggi statali sul lavoro minorile, consentendo a a 26 dipendenti di età compresa tra i 14 e i 15 anni di lavorare più di tre ore in una giornata già impegnata dall’orario scolastico.