Stati Uniti, nove locali di Burger King hanno violato le leggi sul lavoro minorile

Nove sedi statunitensi di Burger King sono finite nei pasticci per aver violato le leggi sul lavoro minorile.

Stati Uniti, nove locali di Burger King hanno violato le leggi sul lavoro minorile

Nove locali di Burger King, tutti distribuiti nel territorio della Carolina del Sud, Stati Uniti, hanno violato le leggi statali sul lavoro minorile: stando alle accuse del Dipartimento del lavoro, infatti, tali punti vendita hanno consentito a 26 dipendenti di età compresa tra i 14 e i 15 anni di lavorare più di tre ore in una giornata già impegnata dall’orario scolastico, violando di fatto il Fair Labor Standards Act. Per di più, pare che il colosso del fast food abbia inoltre violato una legge che impedisce ai minori di lavorare oltre le 19 nei mesi non estivi: l’azienda, che non ha voluto commentare la vicenda, si è così trovata a dover pagare circa 18 mila dollari in sanzioni pecuniarie civili.

burger king

A onor del vero sottolineiamo che non è chiaro se i minorenni in questione siano effettivamente stati obbligati a lavorare più di quanto previsto dalla legge, magari per sopperire a una momentanea carenza di staff: quel che è certo è che, qualunque sia il contesto, Burger King avrebbe dovuto essere ben più consapevole delle leggi sul lavoro minorile e farle rispettare in maniera più efficace – o almeno avrebbe potuto ricompensarli con patatine e gelati, dai. Segnaliamo, infine, che il Dipartimento del Lavoro ha per di più concordato una serie di misure per garantire che l’azienda si attenga al Fair Labor Standards Act, tra cui la formazione dei dirigenti sull’occupazione dei minori e la garanzia che tutti i lavoratori di età inferiore ai 16 dispongano di un sistema per denunciare eventuali violazioni dei diritti.