Burger King e la guerra del pollo fritto in difesa del mondo LGBT

Burger King promette donazioni a un'associazione per la difesa dei diritti LGBT per ogni panino di pollo fritto venduto: ma cosa c'è dietro?

Burger King e la guerra del pollo fritto in difesa del mondo LGBT

Burger King di certo sa come stare sul pezzo, e in America approfitta della brutta figura di un competitor per avvicinarsi al mondo LGBT. L’azienda sta dimostrando di sapersi muovere molto bene in tema di marketing di attualità, come dimostra anche l’operatività sul tema vaccini, anche in Italia – dove Burger King si è offerta di vaccinare 4000 piccoli ristoratori per “ripartire insieme”.

Ora negli Stati Uniti, durante il “pride month”, la catena di fast food ha annunciato che donerà alla Human Rights Campaign (la più grande organizzazione per i diritti civili LGBTQ d’America) 40 centesimi per ogni panino al pollo venduto nel mese del Pride, fino al raggiungimento di 250.000, o 625.000 panini.

La scelta del panino da cui trarre le donazioni, il Ch’King, non sembra però essere del tutto casuale, e anzi ha dato origine a rumors su una sorta di guerra del pollo a sfondo arcobaleno.

L’aver selezionato proprio il panino al pollo come portabandiera della raccolta fondi a favore del mondo LGBT, infatti, sembra essere un attacco al competitor Chick-fil-A, catena di pollo fritto di impostazione fortemente cattolica (i suoi negozi sono chiusi la domenica) il cui Ceo Dan Cathy è stato identificato la scorsa settimana da The Daily Beast come donatore della National Christian Charitable Foundation, che ha una storia di opposizione all’Equality Act, la legge in favore dei diritti della comunità LGBT.

Non a caso, infatti, nel tweet di annuncio dell’iniziativa, Burger King ha aggiunto che effettuerà tali donazioni “anche di domenica”.

[Fonte: CNN]