Uno sportivo che colleziona trofei è uno sportivo che colleziona polvere. Latta, pailettes, sponsor più o meno sgargianti: al più occupano un posto in una vetrina in casa o in quella dei social, ma tant’è. A meno che non siate calciatori della Superligaen, ossia la Serie A danese. Lì il migliore in campo si porta a casa una carriola di patate.
Si tratta di quanto capitato a tal Maksim Soulas, roccioso difensore centrale del Sonderjyske, forte del titolo di Most Valuable Player contro nella partita giocata contro il Nordsjælland. Titolo che, ve l’abbiamo accennato, consiste in 55 chili di patate. Ancora da pelare, ovviamente.
Ma la carriola era anche parte del premio?
La Serie A danese, complice il clima complessivamente più mite in questo periodo dell’anno, è già iniziata da una manciata di giornate; e il Sonderjyske- club del nostro protagonista, per l’appunto – non aveva ancora collezionato una sola vittoria. Si gioca in casa, e il punteggio finale è di tre a due: primo successo stagionale, con goleada inaugurata proprio da Soulas.
Cinquantacinque chili di patate, dunque, puntualmente trasportati da una carriola che – dicono le fonti locali – non pare sia parte del premio come MVP. Guai a essere ingordi, insomma. Divertente, forse a tratti anche romantico: ma da quando un campionato professionista premia i giocatori con ortaggi e verdure?
Difficile definirla tradizione, a dire il vero. Il Sonderjyske, di fatto, rappresenta la cittadina di Haderslev, nella regione dello Jutland meridionale, nel sud della Danimarca, una delle aree di produzione agricola più importanti e abbondanti di tutto il Paese. Il prodotto simbolo, l’avrete intuito, sono le patate.
Insomma: da queste parti il legame con la terra è forte – un po’ in tutti i sensi. E la sensazione di déjà vu è più che giustificata, non preoccupatevi: appena una manciata di mesi fa il campionato norvegese premiò il migliore in campo – Jan de Boer del Byrne, altra squadra che vanta radici in uno dei distretti agricoli più grandi della Norvegia – con quattro cartoni di uova, suscitando l’invidia degli Stati Uniti. Vedremo mai la Serie A premiare l’MVP con una coscia di San Daniele?