Carlo Cracco tra i trenta chef a sostegno del progetto SLA Food, per unire cucina e medicina

SLA Food è un'associazione nata per unire il talento degli chef italiani - tra cui anche Carlo Cracco - ai progetti di presa in carico dei Centri NeMO.

Carlo Cracco tra i trenta chef a sostegno del progetto SLA Food, per unire cucina e medicina

È nata SLA Food, un’associazione forte del sostegno di trenta chef italiani – tra cui Carlo Cracco e Roberto Valbuzzi – per aiutare i progetti di presa in carico nutrizionale dei Centri Clinici NeMO. Presentata nella giornata del 3 maggio al Congusto Gourmet Institute di Milano, SLAFood punta a migliorare la qualità dei vita dei malati di SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) attraverso un interessante connubio ideologico tra il mondo della medicina e quello della cucina: il progetto è di fatto nato dalla mente di Davide Rafanelli, imprenditore dall’esperienza decennale nell’ambito food e in altri progetti di inclusione sociale, che in seguito alla diagnosi di SLA ha deciso di mettere le proprie competenze al servizio dei progetti di cura che ambiscono a conservare e custodire il valore dello stare a tavola e della qualità di vita al di là della malattia.

SLA Food: il progetto per continuare a gustare il valore della vita

Carlo Cracco

È bene notare, infatti, che la disfagia – una delle potenziali conseguenze della SLA, per l’appunto – va a imporre enormi difficoltà nella deglutizione e nella normale gestione del cibo e altri liquidi; tant’è che chi ne soffre si trova spesso a dovere fare i conti con piatti che non pongono attenzione al diritto di ciascuno di continuare a godere del gusto, erodendo il valore dello stare a tavola.

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“Sono convinto che la cucina sia prima di tutto un atto d’attenzione nei confronti dell’altro e, l’attenzione, è in fondo un atto d’amore” ha commentato a tal proposito lo chef Roberto Carcangiu, Presidente  APCI Chef, l’Associazione Professionale Cuochi Italiani, e Vicepresidente di SLA Food. “Quando la ricerca ed il talento in cucina sono messi al servizio degli altri, non possono che far esprimere al meglio la nostra professionalità e la passione per il nostro lavoro”.

Come anticipato in apertura i beneficiari dei progetti di sostegno promossi da SLA Food saranno i Centri Clinici NeMO, network nazionale specializzato proprio nella cura e nella ricerca sulla SLA e altre malattie neuromuscolari che si pone come obiettivo il miglioramento delle qualità di vita dei malati – un traguardo che, naturalmente, passa anche e soprattutto attraverso la sfera della nutrizione e la gioia dello stare a tavola.

SLA Food andrà dunque a promuovere eventi, cene e progetti specifici coinvolgendo chef, cuochi, maestri pizzaioli e aziende del settore food per raccogliere fondi a sostegno della presa in carico nutrizionale; dedicando una particolare attenzione alla valorizzazione dei piatti preparati con consistenze modificate – grazie alla supervisione del team dei Centri NeMO – per permettere a chi ha problemi di disfagia di poterli gustare in piena sicurezza.