Tè e caffè potrebbero aiutare a prevenire una morte prematura se si ha il diabete, svela uno studio

Bere regolarmente caffè, tè e acqua naturale potrebbe aiutare a ridurre il rischio di una morte prematura per i malati di diabete.

Tè e caffè potrebbero aiutare a prevenire una morte prematura se si ha il diabete, svela uno studio

Caffè,  e acqua naturale: una scelta di bevande sobria che, per chi soffre di diabete di tipo 2, potrebbe rappresentare un mezzo concreto per allontanare il rischio di morte prematura – addirittura fino al 25%. Riempirsi il bicchiere di bevande zuccherate ha naturalmente l’effetto opposto, con un aumento del rischio di morte per infarto altri problemi di natura cardiovascolare del 29%. Si tratta di quanto emerso da uno studio recentemente pubblicato sulla rivista BMJ, che ha preso in esame i dati dietetici di quasi 15.500 adulti con diagnosi di diabete di tipo 2 traendone importanti conclusioni sull’impatto del consumo di determinate bevande.

Tè, caffè e acqua naturale: alleati ideali per contrastare il diabete

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Il gruppo di scienziati responsabile dello studio ha contattato il bacino di partecipanti somministrando loro, con cadenza regolare – ogni due o quattro anni per una media di 18 anni di tempo -, una serie di domande atte a interrogarli sul consumo di bevande, adeguatamente ripartite in otto diverse categorie: bevande zuccherate artificialmente,  caffè, succhi di frutta, latte magro e intero, acqua naturale, tè e altre bevande zuccherate.

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È bene notare, rimanendo in questo contesto, che ai fini dello studio si è considerato come più di una bevanda zuccherata al giorno come “alto livello di consumo”, mentre per “basso consumo” si è inteso meno di una bevanda zuccherata al mese. I ricercatori hanno inoltre definito come “alto consumo” quattro tazze di caffè al giorno, due tazze di al giorno, cinque bicchieri di acqua al giorno e due bicchieri di latte magro al giorno; mentre la grandezza di “basso consumo” è stata omogeneizzata a meno di una tazza o bicchiere al mese.

I risultati parlano chiaro: coloro che erano soliti bere più bevande zuccherate hanno fatto registrare un rischio di morte per qualsiasi causa aumentato del 20% rispetto a chi teneva un consumo basso o addirittura se ne asteneva; con il rischio complessivo che aumentava dell’8% per ogni “porzione extra” al giorno. Il consumo di quantità elevate – nei termini dello studio, beninteso – di caffè, tè, acqua e latte magro, invece, è stato associato a una mortalità minore; con un rischio inferiore del 26% di morte prematura per quanto riguarda il consumo di caffè, del 21% per il tè, del 23% per l’acqua naturale e del 12% per il latte magro.

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Scendendo più nei dettagli e analizzando nello specifico le malattie cardiovascolari, i risultati mostrano invece che una maggiore assunzione di caffè era associata a una riduzione del 18% del rischio di contrarre problemi di salute di tale natura, mentre il latte magro si è nuovamente attestato sul -12%.

La natura puramente osservazionale dello studio impedisce ai risultati di essere analizzati in un contesto di causa ed effetto, ma è bene notare che gli autori “hanno effettuato una raccolta dettagliata e ripetuta di dati dietetici, seguito i partecipanti per quasi due decenni e applicato i dovuti aggiustamenti” ha commentato Nita Forouhi, ricercatrice di epidemiologia nutrizionale presso l’Università di Cambridge. “In ogni caso, l’ipotesi di evitare le bevande zuccherate è convincente”.