Da questa storia si potrebbe trarre un film. Arriva un nuovo capitolo della vicenda Carlsberg in Russia. Nonostante le rassicurazioni di Mosca sul fatto che fosse tutto normale (se per normale si intende che il governo russo ha preso il controllo del birrificio russo di Carlsberg poco prima che questi riuscisse a venderlo), ecco che adesso salta fuori che Mosca ha arrestato i dirigenti del birrificio russo. Però probabilmente in questo momento per loro questo è il concetto di “normalità”.
Arrestati i dirigenti russi del birrificio di Carlsberg
Ricapitoliamo brevemente la vicenda, che qui si aggiungono sempre nuovi atti a questa vicenda:
- Scoppia la guerra fra Ucraina e Russia, con la Russia che invade l’Ucraina
- Molte aziende decidono di andarsene dalla Russia, inclusa Carlsberg
- Dopo mesi, finalmente Carlsberg riesce a trovare un acquirente per cedere il suo birrificio in Russia, stringe accordi, ma…
- … arriva una nuova legge di Putin grazie alla quale il governo russo prende il controllo del birrificio di Carlsberg
- Carlsberg tuona “al furto”
- La Russia chiede a Carlsberg si sedersi al tavolo delle trattative per legittimare la situazione
- Carlsberg risponde “picche” (cioè, non proprio “picche”, ma il concetto è quello): l’AD dichiara che non si siederà mai al tavolo delle trattative per dare a quel furto una parvenza di legalità
- La Russia si giustifica: noi non abbiamo rubato nulla, abbiamo solo applicato una legge (evitando di far notare che quella legge creata d hoc da Vladimir Putin gli permette di assumere il controllo di aziende altrui) e nulla è cambiato per il birrificio
- Il governo russo arresta i dirigenti del birrificio
Beh, a questo punto pensa te se cambiava qualcosa. Perché dopo le rassicurazioni della Russia sul fatto che nulla era cambiato per quanto riguardava l’organizzazione del birrificio, ecco che adesso salta fuori che il Cremlino ha deciso di arrestare i capi di Baltika Breweires di Carlsberg.
Mosca ha accusato di frode sia Denis Sherstennikov, amministratore delegato di Baltika Breweries, sia Anton Rogachevsky, il vicepresidente, arrestandoli. Ovviamente Carlsberg ha subito ribadito che tali accuse sono false: “Abbiamo il cuore spezzato dalla notizia dell’arresto di due dipendenti di Baltika ieri in Russia, insieme alle accuse mosse contro molti altri. La sicurezza dei nostri dipendenti, anche ovviamente in Russia, è sempre stata la nostra priorità principale. È spaventoso che gli sforzi dello Stato russo per giustificare l’acquisizione illegale delle nostre attività in Russia si siano ora evoluti nel prendere di mira dipendenti innocenti”.
Un portavoce di Carlsberg ha poi sottolineato come le accuse riportate dai media russi siano false. Fino all’introduzione della gestione esterna da parte dello Stato russo, la Baltika ha sempre agito in conformità alle leggi e politiche che guidano tutte le aziende del Gruppo Carlsberg. E ovviamente come Carlsberg faranno tutto il possibile per aiutare i dipendenti nel corso di queste difficili circostanze.
Ma di cosa sono accusati i due dirigenti? A quanto pare secondo Mosca avrebbero acquisito i diritti della proprietà intellettuale delle società Carlsberg Kazakhstan e Vista BWay Co, in precedenza appartenenti a Baltika, “tramite l’inganno”.
Gli investigatori di San Pietroburgo sostengono che questi diritti (che valgono più di 295 milioni di rubli) avrebbero permesso a Baltika di fornire i suoi prodotti in Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Tagikistan, Mongolia e Bielorussia.
Bisognerà ora vedere come si evolverà la situazione e quali altre fantasiose idee verranno in mente al governo russo per giustificare i suoi atti.