Carne: gli scarti della macellazione usati come biocarburanti? Ma cani e gatti cosa mangeranno?

L'UE propone di usare gli scarti della macellazione della carne per realizzare biocarburanti. Già, ma cosa mangeranno allora cani e gatti?

Carne: gli scarti della macellazione usati come biocarburanti? Ma cani e gatti cosa mangeranno?

Dall’UE arriva un’altra proposta per produrre biocarburanti: perché non usare la carne degli scarti della macellazione? Idea geniale, date un premio a chi l’ha avuta deve aver pensato qualcuno. Ma poi, come al solito, qualcuno ha avuto (giustamente) da ridire, sollevando una piccolissima questioncina. Ok, usiamo gli scarti della macellazione per fare biocarburanti, ma poi cosa diamo da mangiare a cani e gatti visto che croccantini e scatolette solitamente sono fatti con le parti della carne non adatte al consumo umano, ma ancora edibili?

La proposta del Parlamento europeo e del Consiglio è semplice: ampliare la legge sui carburanti per jet verdi inserendo anche la “categoria 3”, cioè quella relativa alle parti di un animale macellato che sono commestibili, ma che, solitamente, non vengono mangiate in Europa per motivi culturali. Vedi, per esempio, le zampe di galline. Solo che questi prodotti ancora edibili, ma non usati qui da noi per l’alimentazione umana, bensì destinati all’alimentazione commerciale di cani e gatti.

zampe gallina

Ovviamente la proposta non è piaciuta a chi si occupa di produrre alimenti per gli animali da compagnia. Rosa Carbonell, presidente della Fediaf, associazione degli alimenti per gli animali domestici, ha spiegato che non crede che i preziosi ingredienti per alimenti per animali domestici, con particolare riferimento ai grassi animali di categoria 3 che già normalmente scarseggiano, debbano essere usati per creare carburante per gli aerei.

Ma non sono solo i produttori di mangimi animali a protestare. Questi scarti, infatti, vengono usati anche per produrre vernici, detergenti e prodotti farmaceutici. Sofia Ferreira Serafim, manager dell’European Oleochemicals and Allied Products Group, ha dichiarato che i produttori di biocarburanti possono rifornirsi da parecchie altre materie prime, mentre l’industria oleochimica europea ha opzioni molto limitate.

Il problema è che la proposta originale del 2021 relativa alla legge nota come ReFuelEU Aviation, quella che vuole ridurre l’impatto climatico dei viaggi aerei cercando di sostituire il cherosene fossile con altre alternative più ecologiche, parlava solamente dei grassi animali di categoria 1 e 2. Si tratta di scarti della macellazione che non possono essere usati per produrre alimenti per gli animali domestici in quanto comprendono anche parti di animali morti per malattia.

Solo che l’UE ha chiesto di ampliare l’elenco delle maerie prime e qualche genio ha proposto di includervi anche gli scarti di categoria 3. Anche alcuni ambientalisti si sono opposti a tale proposta: non è poi così “verde” come la si vuole far passare. Che sia forse meglio usare meno jet privati?