Carne vegetale: nel Regno Unito una campagna pubbliciaria mostra i commenti più assurdi degli utenti

Preferireste mangiare della cacca di cane o della carne vegetale? Un'azienda inglese ha trasformato l'indignazione in pubblicità.

Carne vegetale: nel Regno Unito una campagna pubbliciaria mostra i commenti più assurdi degli utenti

Com’era quella storia dello specchio riflesso? L’azienda Vegan Fried Chick*n (VFC per gli amici), che come potrete aver intuito dal nome è specializzata nella produzione di carne (e più precisamente pollo) vegetale, ha creato una geniale campagna pubblicitaria che fondamentalmente ripropone i commenti più assurdi ricevuti sulle proprie piattaforme social da parte di quelli utenti che, con le alternative vegetali, proprio non vogliono averci a che fare. Così, nella metropolitana di Londra e un po’ in tutto il Regno Unito, sono apparsi dei cartelloni pubblicitari che recitano cattiverie, insulti e chi più ne ha più ne metta che rovesciano l’indignazione e i pregiudizi degli utenti traendone un vantaggio.

“Preferirei mangiare…”

Carne vegetale

È una tendenza che potremmo definire internazionale, a dire il vero, e non solamente inscritta nel contesto britannico. Certi individui, evidentemente mossi da un machismo ancestrale, sentono l’assoluta necessità di far sapere al mondo che loro non solo amano sfondarsi di carne, ma soprattutto disprezzano tutti coloro che invece preferiscono delle alternative più sostenibili. Da qui il tema della campagna pubblicitaria: “Preferirei”, o in lingua inglese “I’d rather”, formula ricorrente che introduce tutto ciò che questi utenti preferirebbero fare piuttosto di assaggiare la cosiddetta carne vegetale.

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Abbiamo un certo Mark, ad esempio, che scrive: “Preferirei mangiare cacca di cane ricoperta di pangrattato”. A ognuno il suo, Mark: a noi, francamente, ispira di più il piatto di pepite di pollo vegan che appare di fianco alla tua frase, scritta in caratteri cubitali. Un altro ancora, un certo Wayne, ci tiene a far sapere al mondo che preferirebbe “infilarsi una vespa” là dove non batte il sole; e Aaron preferirebbe mangiare il suo stesso cane. Ma che vi hanno fatto di male, sti poveri cani?

“I livelli di indignazione attorno al concetto di alternative vegane alla carne sono sbalorditivi… e leggermente sconcertanti” ha commentato Alison Reilly, responsabile del marketing di VFC. “Riceviamo continuamente commenti scortesi dagli utenti che ci dicono tutte le cose che preferirebbero fare piuttosto che mangiare Vegan Fried Chick*n, ma ovviamente la maggior parte di loro non l’ha mai nemmeno provato!”.

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Come dicevamo, la gente tende a diventare ossessivamente difensiva quando si parla di alternative alla carne, anche portando alla loro attenzione l’evidente legame tra il suo consumo (e la sua produzione) e gli effetti del cambiamento climatico. Il contrasto tra il linguaggio usato dagli utenti e i piatti presentati nei materiali pubblicitari, tuttavia, è davvero esilarante: “Sui cartelloni non c’è nessuna predica” spiega ancora Reilly. “Mostriamo il tutto al pubblico e lasciamo che siano loro a decidere cosa preferiscono”.