Castagne, le piante “impazziscono” per il clima e cominciano a fiorire: la produttività è a rischio

Le piante di castagno al Nord stanno "impazzendo" per il clima: gli esperti temono ingenti tagli alla produzione di castagne.

Castagne, le piante “impazziscono” per il clima e cominciano a fiorire: la produttività è a rischio

I primi campanelli d’allarme arrivano dai territori più settentrionali, in diverse aree del Lario e della Valchiavenna: numerose piante di castagno che, alle porte della stagione fredda, mostrano una piena fioritura. Si tratta di una anomalia che gli esperti hanno collegato al clima, alle temperature eccessivamente alte degli ultimi mesi e alla stretta della siccità, che ormai dalla primavera scorsa stringe impietosamente questa zona d’Italia: il timore, secondo quanto trapelato dal rapporto dei ricercatori dell’Istituto per la BioEconomia del Cnr e dell’Università dell’Insubria di Varese, è quello di ingenti tagli nella produzione di castagne per l’anno a venire.

siccità

Gli studiosi stavano studiando il patrimonio genetico di una decina di popolazioni di castagno lombarde, rilevanti sia per il loro pregio sia per la loro diffusione, quando hanno notato che un numero sorprendentemente alto sembrava come “impazzito” ed esibiva generose fioriture – un fenomeno che tradizionalmente avviene nel mese di giugno. A settembre, in una annata normale, i frutti dovrebbero ormai essere pronti alla maturazione, con le varietà più precoci che già aprono i ricci facendo cadere le castagne sul morbido pavimento del sottobosco.

La fioritura anomala sta però coinvolgendo le gemme che in teoria dovrebbero essere dormienti, e che di fatto avrebbero dovuto fiorire non prima del prossimo anno: come già accennato, il timore è che tutto questo vada a ripercuotersi in importanti tagli alla produzione del prossimo anno – una tendenza che, nel contesto della carenza idrica, abbiamo già visto in molte altre colture, dall’orzo al riso.