Castellammare di Stabia: scoglio distrutto per estrarre i datteri di mare, scattano le indagini

A Castellammare di Stabia un uomo distrugge uno scoglio per estrarre i datteri di mare, solo che un video postato sui social lo inchioda. E ora l'uomo è ricercato dalle forze dell'ordine.

Castellammare di Stabia: scoglio distrutto per estrarre i datteri di mare, scattano le indagini

Andiamo a Castellamare di Stabia perché qui un uomo ha deciso di distruggere col martello uno scoglio per estrarre i datteri di mare (cosa vietatissima, ricordiamo). Tuttavia gli altri bagnanti lo hanno ripreso e poi hanno postato il video sui socal. Risultato? Ora le forze dell’ordine lo stanno cercando.

In pieno giorno, in totale spregio delle leggi vigenti, l’uomo, armato di un martello, si è messo a ridurre in frantumi uno scoglio per poter prendere i datteri di mare. Qualcuno, però, lo ha filmato e ha pensato di inviare il video anche a Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale, spiegandogli che l’uomo aveva distrutto le pietre con una mazzola e aveva preso almeno una cinquantina di pregiati (e protetti) molluschi.

Così Borrelli ha condiviso il post sui social, avvisando che aveva segnalato il fatto alla Capitaneria di Porto. Questo perché, nonostante i datteri di mare siano molluschi molto prelibati, dal 1998 in Italia e dal 2006 nell’Unione Europea ne è stato vietato il consumo, la detenzione, il commercio e la pesca.

Datteri di mare

Il problema è che i datteri di mare vivono all’interno delle rocce. Con le loro secrezioni acide la erodo e penetrano all’interno. Quindi l’unico modo per pescarli è distruggere scogli e rocce, danneggiando così i fondali. In aggiunta, crescono molto lentamente, motivo per cui sono considerati una specie protetta.

Borrelli ha annunciato che la Capitaneria di Porto ha avviato un’inchiesta: al momento le forze dell’ordine sono sulle tracce dell’uomo. Il consigliere ritiene che sia assurdo che ci sia ancora gente che pesca i datteri di mare quando ormai è cosa risaputa che tale attività danneggia irrimediabilmente la costa e i fondali.

Ricordiamo che a marzo il capo di una banda di pescatori di datteri di mare della zona di Napoli si era beccato 6 anni di carcere per pesca illegale di questi molluschi.