Champagne: a rischio le bottiglie per le feste, mancano tappi e vetro (secondo Coldiretti)

In questo Natale e Capodanno 2021 sono a rischio le bottiglie di Champagne: mancano tappi, vetro e carta. Nessun problema, invece, per il Made in Italy.

Champagne: a rischio le bottiglie per le feste, mancano tappi e vetro (secondo Coldiretti)

In questo Natale e Capodanno 2021 potrebbero esserci dei problemi all’orizzonte per quanto riguarda lo Champagne: Unione Italiana Vini (UIV) ha fatto sapere che in Francia c’è una certa mancanza di tappi, vetro, carta e muselet necessari per confezionare le bottiglie di Champagne.

Secondo UIV difficilmente tale situazione potrà essere risolta in tempi rapidi. Tuttavia Paolo Castelletti, segretario generale UIV, rassicura gli italiani: salvo eccezioni, per il prodotto Made in Italy non ci saranno problemi e l’Italia sarà perfettamente in grado di gestire gli ordini di Prosecco.

Tuttavia qualche preoccupazione c’è, soprattutto per quanto riguarda gli inevitabili rincari del vino italiano sugli scaffali, provocati dall’aumento dei costi delle materie prime, dell’energia elettrica e dei trasporti.

tappi

Secondo Castelletti è fondamentale che questi rincari siano assorbiti da tutta la filiera, non solo dalla catena produttiva. L’Osservatorio UIV ha poi fatto notare come i vini spumanti, maggiormente penalizzati dalle restrizioni imposte dal lockdown, stanno ora segnando il ritmo della ripresa dei consumi.

Da gennaio a settembre il volume importato nei principali Paesi è salito del 31%, con una crescita in valore di più del 40%. Nel trimestre di luglio-settembre la variazione a volume ha segnato un +50% rispetto al medesimo periodo del 2020.

Andando a vedere nel dettaglio i singoli Paesi:

  1. USA: è il principale importatore di bollicine. A volume segna un +40% (1,4 milioni di ettolitri) con un controvalore del +50% (1,3 miliardi di dollari)
  2. Regno Unito: +32% a volume, sopra il milione di ettolitri
  3. Germania: +20%
  4. Giappone: +6%

Inoltre le richieste superano il 20% in Francia, Canada e Russia. Buone le performance dell’Italia anche su tutte le piazze principali:

  1. Germania: +50% a volume
  2. USA: +36% a volume
  3. Russia: +35% a volume
  4. Francia: +30% a volume
  5. Regno Unito: +16% a volume

A tutto ciò bisogna poi aggiungere anche le riesportazioni di Prosecco dal Belgio. Per esempio, il 15% del Prosecco importato nel Regno Unito arriva proprio dal Belgio.

E a proposito di vino: l’Italia è il primo esportatore mondiale.