Cibo a domicilio: nuove tutele per i rider

Nel prossimo decreto sulle crisi aziendali dovrebbero esserci maggiori tutele per i rider del servizio di cibo a domicilio: arrivano assicurazione, Inail e novità sul reddito.

Cibo a domicilio: nuove tutele per i rider

Novità per il settore del cibo a domicilio: arrivano nuove tutele per i rider. Nel prossimo decreto sulle crisi aziendali, infatti, arriveranno normative per regolamentare il Food Delivery, grazie a un’intesa raggiunta fra M5S e Lega. Secondo il vice premier Luigi Di Maio, i rider passeranno dall’essere i lavoratori più sfruttati d’Italia a quelli con maggiore tutele. Ma come cambieranno le condizioni di lavoro dei rider?

In pratica la bozza della normativa ha inserito dei livelli minimi di tutela per coloro che lavorano nell’ambito della consegna del cibo a domicilio e che ricevono ordini o tramite app o tramite apposite piattaforme digitali. Ecco le principali novità:

  • assicurazione obbligatoria Inail: tale assicurazione tutela i rider da infortuni e malattie. Saranno le imprese titolari delle piattaforme a dover adempiere a tutto ciò che è normalmente richiesto al datore di lavoro
  • retribuzione: per quanto riguarda il salario, la retribuzione sarà un miscuglio di cottimo e di paga oraria. I rider potranno ancora essere retribuiti in base al numero di consegne fatte, ma questa metodica di retribuzione non dovrà essere quella prevalente. Sarà, infatti, implementata la retribuzione su base oraria, ma a patto che, per ogni ora di lavoro, il rider accetti minimo una chiamata
  • contratti collettivi: questi potranno stabilire schemi retributivi modulari e con incentivi, in base anche al tipo di prestazione e organizzazione
  • Osservatorio permanente: sempre in quest’ottica, al Ministero del Lavoro verrà istituito un Osservatorio permanente composto dai datori di lavoro e dai dipendenti del settore del Food Delivery in modo da controllare che tutto si svolga correttamente. Inoltre, tramite dati ricevuti da Inps, Inail e Istat, tale Osservatorio potrà proporre delle migliorie in base a come evolverà il mercato del lavoro. I componenti di tale Osservatorio, però, non saranno retribuiti