Ciccio Sultano lancia un “semaforo per i vini”

Ciccio Sultano, due stelle Michelin al Ristorante Duomo di Ragusa, lancia il "semaforo per i vini": vediamo come funziona.

Ciccio Sultano lancia un “semaforo per i vini”

A mischiare una dimensione dove deve dire la sua anche e soprattutto l’interpretazione umana, e con essa lo spazio di manovra che necessariamente ne consegue, a un sistema di metratura (più o meno) asettico per definizione si rischiano rogne. Il primo esempio che ci viene in mente, per evidente somiglianza cromatica ma anche tematica, potrebbe essere il Nutriscore.

D’altro canto va sottolineato e ribadito che, in linea di massima, comprare del vino possa essere un’esperienza stressante, in parte per l’ingombrante bagaglio – culturale, nobile, economico (nulla di male nell’ammetterlo), emotivo, scientifico – che lo stesso vino non può fare a meno di portarsi dietro; e una sorta di legenda chiara e, nella sua semplicità, facilmente consultabile che faccia un po’ da “guida alla scelta” potrebbe aiutare a stemperare il problema. L’idea di Ciccio Sultano, due stelle Michelin al Ristorante Duomo di Ragusa, è in definitiva interessante: un semaforo per i vini, in modo da veicolare i clienti verso le etichette giuste. Per il palato, certo, ma anche e soprattutto per il portafoglio.

Come funziona il “semaforo per i vini” di Ciccio Sultano?

vino

Il termine “semaforo” è già più che eloquente, e a onore del vero ci presta la chiave per intendere il funzionamento del tutto – si tratta, in parole povere, di una scala di valutazione su base cromatica che spazia dal verde fino al rosso (o meglio ancora, fino al nero).

Se bevo vino quanto sgarro? Ora ce lo dirà l’etichetta Se bevo vino quanto sgarro? Ora ce lo dirà l’etichetta

La “grandezza” misurata (ma forse, come vedremo tra poco, sarebbe probabilmente più adatto dire “suggerita”) è il prezzo – informazione “volgare” ma naturalmente pesante nel momento della scelta. Parola a Ciccio Sultano, dunque: “D’ora in poi, i clienti disporranno di un’informazione fondamentale sui prezzi” si legge in un post pubblicato dallo chef sul suo profilo Instagram.

“I vini più giovani, appena entrati in cantina, saranno contraddistinti dal colore rosso, quelli di due anni dal giallo e di tre anni dal verde” continua Ciccio Sultano. “Vino giovane uguale minor ricarico e più convenienza, via via a salire fino al colore nero, che rappresenta il prezzo ultimo”. Le istruzioni sono essenziali, ma ben chiare.

Come accennato nelle righe precedenti, il semaforo per i vini di Ciccio Sultano è dunque una sorta di termometro pratico per indicare la convenienza delle etichette. Ne consegue un corollario con tanto di risparmio in percentuale: “Nel tempo, quindi, la stessa etichetta potrà avere quattro livelli di prezzo in base al tempo che resta in cantina, con un risparmio che va dal 30 al 40 per cento”, conclude Sultano.