In tempi di #metoo la pubblicità di Eataly Usa non è piaciuta agli americani

Ha fatto discutere la campagna pubblicitaria di Eataly Usa accusata di sessismo dai clienti infastiditi. Accuse ignorate volontariamente dai responsabili della succursale americana di Eataly

In tempi di #metoo la pubblicità di Eataly Usa non è piaciuta agli americani

“Porta a casa un italiano. Perché l’odore ha un valore”

Quello che avete appena letto è uno slogan della campagna pubblicitaria natalizia di Eataly USA, in questo caso il protagonista è il tartufo.

Ci sono altri slogan, sempre riferiti agli italiani –prodotti commestibili o umani non fa differenza per la succursale americana di Eataly– come quello sul vino: “Porta a casa un italiano. Gambe potenti, corpo migliore”.

Tra riferimenti sessuali impliciti e allusioni a vecchi cliché sul profumo dei primi emigranti italiani, era prevedibile che qualcuno non si sentisse esattamente lusingato dalle pubblicità, e che protestasse.

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Peccato che il rimedio, ovvero la risposta (non) data dai manager della catena, sia stato peggiore del male, con tanto di caso finito sulle prime pagine dei giornali.

Il 20 dicembre scorso Brittany Pape, cliente di origini italiane, ha scritto alla responsabile delle pubbliche relazioni chiedendo di sospendere la campagna pubblicitaria descritta come laida e di cattivo gusto. Anche in considerazione delle vicende che hanno coinvolto il celebre cuoco Mario Batali, tra i proprietari di Eataly USA, accusato da diverse donne di essere un predatore sessuale.

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A quel punto, Sara Massarotto, social media manager della catena di negozi americani, avrebbe discusso del problema con alcuni colleghi, includendo per errore in un’e-mail proprio la cliente che si era lamentata. Dall’e-mail risulta come Massarotto avesse deciso, dopo aver interpellato una società di consulenza, di non dare corso ad alcuna azione. Questa la frase incriminata: “Si prega di conservare la documentazione e NON rispondere all’e-mail della cliente”.

Cliente che, infatti, riferisce di non aver mai ricevuto risposta, in compenso ha parlato Louis Rago, presidente della Fondazione americana per le relazioni umane di Chicago, affermando che “chiunque abbia approvato una simile campagna dovrebbe essere licenziato per la diffusione di un’immagine offensiva e negativa degli italiani”.

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Al che, Massarotto ha finalmente pensato di rispondere, spiegando che l’annuncio”era un riferimento diretto agli aromi intensi dei nostri pregiati tartufi”, e rispedendo al mittente le accuse di riferimenti sessuali.

Sarà sicuramente così, ma forse la creatività non proprio da annali del marketing dei pubblicitari che lavorano alle campagne di Eataly USA, andrebbe tenuta a freno.

[Crediti: Chicago Tribune, Eater]