Cosa avrebbero mangiato Putin e Trump al pranzo che non c’è mai stato

Nessuna risoluzione, nemmeno il pranzo. Forse è stato meglio così: il menu mancato era (come al solito) di una banalità abissale.

Cosa avrebbero mangiato Putin e Trump al pranzo che non c’è mai stato

C’è chi aspettava Ferragosto per la brace, gli amici e il falò sulla spiaggia. E poi c’è il resto del mondo, col fiato sospeso in attesa del summit Trump-Putin in Alaska. L’incontro, senza precedenti fra un presidente in carica e un dittatore russo impegnato nell’invasione di un paese sovrano in teoria sostenuto dagli Stati Uniti, ha dato i suoi frutti. Per Putin, si intende. L’invito ha costituito una grande vittoria di immagine per il leader di Mosca. Per il resto nessun accordo o risoluzione. E a quanto pare nemmeno un pranzo, in teoria previsto ma che nei fatti non c’è mai stato.

Documenti (e menu) sensibili

trump-putin

Il vertice doveva durare molto di più. Si era parlato di sei, sette ore, e invece Trump e Vladimir (Putin non ha ricambiato il nome proprio nel suo discorso, a differenza di quanto ha fatto Donald) hanno discusso per circa tre ore. Con il doppio del tempo previsto, l’amministrazione Trump aveva naturalmente pensato a un rinfresco. Non c’è stato tempo, e va bene così. Ma come facciamo a saperlo adesso?

Chissà se Donald Trump si aspettava che i dazi avrebbero messo in crisi i suoi adorati fast food Chissà se Donald Trump si aspettava che i dazi avrebbero messo in crisi i suoi adorati fast food

Viene fuori che la specialità del governo in carica sia il pasticcio. No, non quello al forno della mamma. Parliamo della ciclica dispersione di dati sensibili, e della conseguente collezione di brutte figure da parte dello staff presidenziale. Chi si ricorda dei piani d’attacco agli Houthis concordati sulla app Signal, già di suo non sicura, e mandati per sbaglio a un giornalista? O dei documenti top secret conservati nei bagni (i bagni!) di Mar-a-Lago dopo il primo mandato Trump? Ecco: non è la prima volta che informazioni riservate arrivano al grande pubblico per sviste, dimenticanze, superficialità.

Anche stavolta c’è stato il caso del foglio volante. Poche ore dopo il summit, all’hotel Captain Cook di Anchorage a poca distanza dalla base militare in cui è avvenuto l’incontro, un cliente ha trovato dei documenti lasciati in una stampante. Che  illustravano dettagli operativi importanti:assegnazione di stanze per gli ospiti, orari degli appuntamenti, persino il regalo di Trump a Putin (la statua di un’aquila reale per chi se lo stesse chiedendo). Ultima ma non ultima, la bozza di un menu per l’occasione.

La solita minestra

filetti di merluzzo in padella nel piatto

Chi è stato ospite a Casa Trump, vale a dire Mar-a-Lago, già lo sa. Il concetto di fine dining del presidente americano più noto per le abbuffate di hamburger e Diet Coke non è esattamente in linea con un gusto sopraffino. E il menu, di conseguenza, è un po’ sempre lo stesso dal sapore decisamente retro in stile anni Ottanta. Della serie, spaghetti pollo insalatina e una tazzina di caffè, come cantava Fred Bongusto.

I vini della famiglia Trump non sono piaciuti al New York Times I vini della famiglia Trump non sono piaciuti al New York Times

Vale anche per le occasioni esclusive. Ad esempio lo scorso maggio, per il lancio della $trump bitcoin da 148 milioni di dollari con acquirenti multimiliardari. Nel corso della cena organizzata in Florida, i commensali sono rimasti stupefatti dal menu proposto. Banale, scialbo e impiattato pure male, almeno a giudicare dalle foto. In quel caso il piatto forte consisteva in un tristissimo surf & turf con filet mignon e merluzzo; verdure al vapore con gravy; vino di Trump come unica alternativa all’acqua (quasi mai rifornita, secondo le testimonianze).

Anche stavolta la musica, anzi la tavola sarebbe stata la stessa. Il menu del vertice infatti sarebbe consistito in: insalata verde con vinaigrette allo Champagne; duetto di filet mignon e halibut Olympia (al burro con asparagi); crème brûlée. Notate differenze? Notate impegno, estro, creatività? Notate qualcosa che non assomigli al menu notturno di qualsiasi diner aperto H24 e rivolto essenzialmente alla terza età? Siamo in mano a questa gente, che non sa nemmeno riconoscere il buon gusto. Figuriamoci le cause giuste per il bene dell’umanità intera.