Nonostante tutte le ragioni stilate dall’Unesco sulla tradizione tramandata e strettamente casalinga della nostra cucina, anche a Natale l’Italia si spacca in due. Ovvero: chi lo festeggia a casa, e chi festeggia al ristorante. Proprio su questa ultima categoria si concentrano i pronostici sulle spese previste per il 2025, che poi sarebbe la prossima settimana. Secondo le stime ad aumentare non saranno solo gli utenti, ma anche i costi, per un giro di affari da oltre 450 milioni. A guardare i numeri però viene da chiedersi: davvero spenderemo così tanto?
Cenoni importanti

La cena delle cene e il pranzo dei pranzi sono alle porte. In Italia milioni di famiglie si stanno preparando al grande evento sponsorizzato da Religione Cattolica, ma anche i più prosaici degli atei non si tirano indietro. Ormai il Natale è per tutti, anche per chi deve sorbirselo e ne farebbe volentieri a meno. Da rito strettamente religioso si è fatto rito consumistico: e quale rituale rispecchia di più il consumo se non il pasto delle grandi occasioni in famiglia?
Qui occorre precisare che pranzo in famiglia non corrisponde necessariamente a pranzo a casa. Anzi. Fipe Confcommercio ogni anno ci ricorda che il giro di affari per il Natale al ristorante è altissimo e in costante aumento. Innanzitutto aumentano gli utenti: 5,5 milioni di italiani usufruiranno del menu servito, circa l’1.8% in più rispetto allo scorso anno. I ristoranti aperti saranno 93mila, corrispondenti al 70% del totale su territorio italiano. E la spesa complessiva è stimata intorno ai 451 milioni di euro, ben 7.1% in più rispetto allo scorso anno.
Tra le formule proposte, i menu tutto compreso vanno per la maggiore: la spesa media stimata sarà di 82 euro a persona, bevande incluse. Per i meno pretenziosi non mancano menu a meno di 50 euro tutto incluso, formula adottata da circa un quinto degli esercizi. Poi bisogna vedere la qualità di questi arrosti, spumanti e panettoni proposti – confermando che purtroppo anche a Natale occorre fare un compromesso tra fame e portafoglio.
Il metro su cui basarsi per commentare queste previsioni ce lo dà Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe. “Il Natale è un’occasione preziosa per stare insieme e condividere momenti di serenità in famiglia. In un periodo storico segnato da incertezza e sofferenza, il cibo e la ristorazione si confermano strumenti formidabili di socialità, convivialità e persino di pace”. Per la pace vedremo, vista la tensione che eventi di questo tipo sono in grado di portare in tavola. Parenti Serpenti docet: chissà, magari se la famiglia abruzzese avesse festeggiato in pubblico forse il finale sarebbe stato meno tragico.

