Occhio lungo: abbastanza da superare la corona delle Alpi. DaZero, catena di pizzerie nata nel 2014 in quel di Vallo della Lucania (provincia di Salerno), ha messo nel mirino la prima bandierina al di fuori dei confini nazionali.
Il calendario indica un più o meno generico “prossimo anno”, le mappe – almeno fino a questo momento – puntano invece verso una tripletta elvetica: si tratta di Zurigo, Ginevra e di una terza città tuttora in fase di definizione. Ma perché proprio la Svizzera?
Perché DaZero punta alla Svizzera?
Marco Zoppi, alla guida del fondo Food Finance proprietario di DaZero, ha individuato almeno tre motivi nel corso di una chiacchierata con i colleghi di Pambianco News. Motivi concreti, che obbediscono tutti – com’è giusto – alla legge del numero. Dietro la porta numero uno c’è il capitolo della concorrenza.
A oggi DaZero può già vantare sette punti vendita distribuiti sul suolo del Bel Paese – suolo, com’è ovvio, dove il lievitato discoidale partenopeo è presente in ogni cantuccio. Insomma, Zoppi è quasi laconico: si aprirà in Svizzera “perché troviamo meno concorrenza rispetto all’Italia come numero di pizzerie”. Dietro la porta numero due c’è il capitolo dei prezzi.
In Svizzera i prezzi della pizza sono più elevanti, “senza che questo incida negativamente sui costi operativi, che restano paragonabili a quelli italiani”, spiega ancora Zoppi. Nello stesso capitolo c’è la nota del personale che, pur essendo complessivamente più alto, “è compensato da un sistema contributivo più favorevole”. Il due più due vien da sé. E la porta numero tre?
“Qui c’è un maggiore ricambio di tavoli” conclude Zoppi, anche e soprattutto grazie agli orari di consumo tendenzialmente più anticipati. Il dado è tratto: il risultato – almeno quello atteso – è quello di “una redditività maggiore e un fatturato per singola pizzeria tra i due e 2,5 milioni”. E poi?
Le norme operative suggeriscono che i nuovi locali seguiranno un format nuovo, che dalle nostre parti è presente solo nel ristorante di Piazza Oberdan, Milano (l’ultimo aperto, non a caso): per il debutto all’estero è stato rinnovato il concept “sia in termini di arredo che di servizio”. E il futuro, prossimo o remoto, non esclude altre aperture: Zoppi parla di “St. Moritz e dintorni, posti che lavorano bene sia d’estate che d’inverno”.