Tradizionalmente il dimagrire è visto in maniera pressoché universale come una delle migliori armi per la prevenzione (e in certi casi anche al lotta) delle malattie legate all’eccesso di peso, come il diabete o i problemi al sistema circolatorio. Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Plos Medicine, tuttavia, se a dimagrire sono persone già in condizione di normopeso o magre l’effetto ottenuto è l’opposto: il rischio di aumentare la probabilità di ingrassare aumenta sul lungo periodo, e con essa quella di ammalarsi di diabete di tipo 2.
Partiamo dalle basi: gli scienziati stimano che, in media, il rischio di contrarre diabete si riduca del 16% per ogni kg perso nei soggetti in condizioni di sovrappeso. I ricercatori e autori dello studio in questione hanno però seguito il dimagrimento di circa 200 mila persone appartenenti a diverse categorie di peso (magre, sovrappeso e anche obese) per ben 24 anni; considerando sette canali di perdita di peso diversi: dieta ipocalorica, esercizio fisico, dieta ipocalorica più esercizio fisico, digiuno (programmato oppure la scelta di saltare i pasti), programmi commerciali per la perdita di peso, pillole dimagranti e infine una combinazione di digiuno, programma commerciale e pillole dimagranti (riunito nell’acronimo Fcp); in modo da comprendere come il processo di dimagrimento potesse influenzare nel lungo termine la predisposizione a ingrassare nuovamente o a contrarre il diabete di tipo 2. Ai fini dell’analisi sono stati presi in esame coloro che hanno perso almeno 4,5 kg con uno qualunque dei metodi descritti, e le conclusioni sono davvero interessanti: in un lasso di tempo di 24 anni il rischio di diabete si è ridotto per i soggetti obesi o sovrappeso (anche se, nel caso di questi ultimi, i benefici del dimagrimento sono risultati un poco attenuati sul lungo periodo). Importante notare, per di più, che nella fattispecie dei pazienti obesi si sia registrato il 21% di rischio in meno per chi sceglieva come metodo l’esercizio fisico, contro l’appena 13% di chi assumeva pillole dimagranti; mentre nel caso dei soggetti in sovrappeso si è registrato rispettivamente una diminuzione del 9% e un aumento del 42%.
In altre parole, l’esercizio fisico è di gran lunga il metodo più efficace e salutare sul lungo periodo. Ma torniamo ai nostri soggetti magri: l’ulteriore dimagrimento, nel loro caso, ha portato a un aumento del 9% per chi praticava esercizio fisico e addirittura del 54% per chi ha assunto pillole dimagranti. La conclusione? Meglio lasciare perdere pillole e fai da te e comprare un paio di scarpe da corsa – soprattutto se siete donne.