Diageo accusata di aver ingannato i consumatori sulla purezza della tequila di George Clooney

Una bottiglia Casamigos riporterebbe informazioni fuorvianti in etichetta. Diventa un caso la vicenda della tequila firmata George Clooney.

Diageo accusata di aver ingannato i consumatori sulla purezza della tequila di George Clooney

Non capita tutti i giorni di connotare i consumatori americani con l’aggettivo “attenti”. Eppure stavolta è successo, e per un prodotto davvero particolare. Primo, perché si tratta di tequila; secondo, perché parliamo di quella firmata George Clooney. In una causa contro Diageo, i consumatori di New York e New Jersey accusano il distributore del brand di non essere stato trasparente sulla purezza dello spirito. Ay caramba!

La casa degli amici

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Prima di addentrarci nei dettagli della questione, due parole su Casamigos. Si chiama così, con una crasi che si può tradurre come “casa degli amici”, il fortunatissimo brand di tequila messo in piedi nientemeno che da due sex symbol mondiali. Il primo lo conosciamo tutti: ex Dottor Ross, ex residente comasco, ex della Canalis. Il secondo, forse meno noto, è Rande Gerber: imprenditore, marito di Cindy Crawford, padre della super modella Kaia Gerber.

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Fortunatissimo, dicevamo, soprattutto per i suoi numeri. Un’avventura iniziata per caso da un incontro tra amici ricchi e influenti a Cabo San Lucas, si trasforma nel giro di pochi anni in un affare da un miliardo di dollari. È del 2017 l’acquisizione a nove zeri da parte di Diageo, colosso della distribuzione di alcolici. Un successo straordinario, ma forse non così inaspettato. I nomi e l’appeal dei due amigos sono già una garanzia ma, almeno secondo il claim, c’è di mezzo anche la qualità di materia prima e processo produttivo. È davvero così?

La causa

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Non secondo gli aficionados degli stati di New York e New Jersey, sicuramente fra i più accorti in materia di dining e gastronomia. Nella class action depositata lo scorso 6 maggio a Brooklyn (e dove sennò), Diageo viene accusata di aver ingannato i consumatori proprio sulla purezza di una tequila marca Casamigos. Per la precisione Tequila 100% Agave Azul che, secondo la causa, “conterrebbe significative concentrazioni di alcol da zucchero di canna o altre fonti invece di pura tequila”.

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Secondo le leggi USA infatti, la dicitura 100% agave si può apporre soltanto a tequila prodotte da agave blu, pianta succulenta messicana la cui coltivazione richiede anni e tecniche particolari. C’è da precisare che non tutte le tequile devono avere questi parametri: ad esempio il tipo mixto contiene dichiaratamente alcol da diverse fermentazioni. E il punto è proprio questo. I consumatori si sentono ingannati in quanto, se avessero saputo che la tequila in questione non rispettava il claim in etichetta, avrebbero acquistato altri prodotti. Spendendo, va detto, decisamente di meno.

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Non si fa Diageo, proprio tu che in Nord America vendi tequila e whisky per miliardi di dollari. La causa richiede danni per 5 milioni di dollari, che tutto sommato sono briciole. Il caso Avi Pusateri vs Diageo North America si dibatterà presto in corte, probabilmente fra polverosi e anonimi uffici. Ma lasciateci sognare: con scenografie da Law & Order, copione di John Grisham e, come minimo, la comparsata della celebrità sale e pepe più famosa di Hollywood.