Dieta vegana o crudista per gli animali? I veterinari dicono no

I veterinari dicono no alla dieta vegana e crudista per gli animali: bisogna rispettare cani e gatti, non imporgli le nostre scelte etiche.

Dieta vegana o crudista per gli animali? I veterinari dicono no

Mettetevi il cuore in pace: i veterinari dicono no alla dieta vegana e crudista per animali come i cani e gatti. I veterinari, infatti, sottolineano come sia importante nutrire gli animali in base alle loro reali necessità e non basandosi sulle nostre scelte etiche.

Ci sono molti proprietari che stanno decidendo di imporre il proprio stile di vita alimentare ai loro cani e gatti: si parla di crocchette veg e dieta Barf (quella basata su carne cruda per intenderci, ma non solo).

Tuttavia i veterinari non sono concordi con queste scelte. Il primo a pronunciarsi contro tali scelte è Pier Paolo Mussa, per anni professore di nutrizione e alimentazione animale presso la facoltà di Medicina Veterinaria di Torino (Grugliasco) e attualmente membro del comitato scientifico della Fediaf, la Federazione Europea dell’Industria degli Alimenti per Animali da Compagnia.

cane mangia

Pier Paolo Mussa è stato incaricato di revisionare le linee guida nutrizionali per cani e gatti. Il professore spiega che al momento non esistono studi approfonditi sugli effetti dell’alimentazione vegana per animali negli animali, ma è probabile che, anche se nell’immediato potrebbero non esserci problemi di salute, sul lungo periodo si potrebbero avere maggiori rischi, fra cui anche una durata di vita minore rispetto agli animali che seguono la dieta tradizionale.

Il docente sottolinea come la carne e il pesce contengano elevati contenuti di aminoacidi fondamentali come la metionina e la cistina. Tali aminoacidi, abbondantemente presenti nella carne e nel pesce, scarseggiano invece nelle verdure. Ma cani e gatti hanno bisogno di questi aminoacidi per soddisfare i loro fabbisogni nutrizionali.

Pier Paolo Mussa, poi, è anche contrario alla dieta crudista. Si parla della Barf, dieta molto in voga al momento che prevede la somministrazione di carne cruda, ossa, uova crude… Molti studi e diverse comunità scientifiche, fra cui anche l’American Animal Hospital Association e la Canadian Veterinary Medical Association, hanno caldamente consigliato di evitare di nutrire cani e gatti con proteine non cotte.

È proprio il professor Mussa a spiegare perché la Barf non sia indicata per gli animali: ci sono troppi rischi di tipo sanitario. La carne cruda potrebbe veicolare gemi nocivi e provocare squilibri nutrizionali (NdTesto: aggiungiamo che spesso la Barf viene fraintesa e molti proprietari usano delle Barf fai-da-te non formulate da un nutrizionista. Per intenderci: per molti proprietari fare la Barf vuol dire prendere qualche pezzo di carne cruda e dare delle ossa al cane, ma questa non è Barf).

Fra le principali problematiche associate alla Barf c’è il rischio di Salmonellosi. Senza considerare, poi, che se il cane ingerisce ossa potrebbe andare incontro a blocchi intestinali o perforazioni intestinali.

Anche Mauro Ferri, medico veterinario vegetariano, specializzato nel settore dell’ispezione degli alimenti di origine animale, ribadisce che i cani e gatti non possono nutrirsi solamente di cibi vegetali in quanto hanno un apparato gastroenterico che richiede proteine animali. Soprattutto i felini, poi, hanno un maggior bisogno di carne vera. Il fatto è che noi possiamo scegliere, ma cani e gatti no: è giusto nutrirli in base alle loro reali necessità.

Dello stesso avviso è anche Cesare Pierbattisti, ex presidente dell’Ordine dei Veterinari di Torino e veterinario specializzato anche nella cura degli animali esotici. Parlando della Barf, spiega che lo scopo di questo tipo di dieta sarebbe quello di alimentare il cane ritornando alle sue origini di lupo. Solo che, in questo caso, le controindicazioni sono superiori ai vantaggi.

Pierbattisti continua dicendo che “basare le proprie convinzioni su teorie fantasiose e non supportate dalla scienza, per poi applicarle ai pet, è assurdo”. E conclude sottolineando che se il cane o il gatto potessero parlare ci direbbero di trattarli da animali, non da esseri umani.

Ricordiamo poi a tutti che ci sono orde di animali da compagnia che sono già vegetariane e vegane in partenza: al posto di voler stravolgere l’essenza di un carnivoro come il cane e il gatto, perché non optare per un bel coniglio, una cavia o un cincillà, animali che sono già vegani di loro?

Inoltre esiste anche una startup che sta sviluppando la carne alternativa anche per animali domestici.