Dolci alla cannabis: mangiarli è più pericoloso che fumarla?

Dolci alla cannabis: mangiarli è più pericoloso che fumarla?

La cannabis è il nuovo prezzemolo: in cucina le mettiamo dappertutto; è il nuovo ingrediente alla moda che ci piace sfoggiare dall’antipasto al dessert. Ma è sicura? Mangiare dolci alla cannabis è più pericoloso che fumarla. Se siamo soliti pensare che, in realtà, quella che portiamo sulle nostre tavole, anche sotto forma di piadina o di tisana, sia più sicura di quella “aspirata”, ecco che un recente studio ci pone il dubbio.

Con la cannabis si fa un po’ di tutto. Piadine, base per la pizza, biscotti, birra. E anche dolci. In Italia ci sono tantissimi negozi specializzati. Nel 2018 secondo Magica Italia erano 713, con un aumento del 75% rispetto all’anno precedente. La cannabis commestibile è ormai diffusissima, ma siamo certi che sia immune da effetti collaterali sgradevoli?

Secondo uno studio pubblicato su Annals of Internal Medicine anche la cannabis commestibile, a parità di concentrazione di THC e CBD, può causare danni come la cannabis fumata. Anzi, di più. In Colorado, dove è legale, i ricercatori hanno scoperto che ci sono stati molti più casi di intossicazione acuta, di disturbi psichiatrici e di problemi cardiovascolari in chi assumeva cibi a base di cannabis rispetto ai casi riscontrati nelle persone che fumavano la cannabis.

Gli studiosi hanno anche spiegato il motivo. Quando fumiamo cannabis, questa ci mette un paio di minuti a dare i suoi effetti. E talvolta quando andiamo oltre un certo dosaggio il corpo manda dei segnali per informarci che forse è meglio smettere, come nausea, vomito o altri disturbi gastrointestinali. Assumendo la cannabis per bocca, invece, questa viene assorbita molto lentamente. L’assorbimento e gli effetti dipendono anche da cosa si sta mangiando insieme e da quale prodotto sia interessato. L’effetto ritardato porta le persone ad assumerne di più, perché tanto si pensa che non faccia niente. Da qui all’intossicazione il passo è breve.

I dati riguardano il Colorado, dove la concentrazione di THC nella cannabis usata anche a uso commestibile è più alta rispetto a quella che troviamo in vendita legalmente nei negozi italiani. Dobbiamo, però, tenere in considerazione che comunque non è un ingrediente privo di effetti collaterali. Bisogna sensibilizzare molto. Soprattutto in Italia, dove mancano campagne di sensibilizzazione sul fatto che la cannabis light è più leggera e non fa male. Ma tutto dipende da quanta se ne consuma!