Domino’s Pizza: “Il delivery non ci ha mai fatto guadagnare un dollaro”

La catena di pizzerie Domino's annuncia che in USA continuerà a non affidarsi a piattaforme di delivery e spiega: con le consegne non si guadagna.

domino's pizza torino da asporto

La catena di pizzerie Domino’s ha ribadito la sua posizione sull’utilizzo di servizi di delivery come DoorDash, Uber Eats, Grubhub e altre piattaforme. Una posizione negativa, almeno negli Stati Uniti. “Non abbiamo mai guadagnato un dollaro consegnando la pizza“, così ha spiegato la scelta il CEO Ritch Allison.

L’amministratore delegato, presentando i risultati del quadro trimestre 2020, ha affermato la difficoltà a comprendere la convenienza di lungo termine delle piattaforme di consegna: “Semplicemente non ha senso per noi o per i nostri affiliati dal punto di vista economico”, ha detto. “E se non ha senso dal punto di vista economico, certamente non ha senso correre il rischio di condividere tutti i dati dei nostri clienti con terze parti.”

Domino’s non ha mai utilizzato né pianificato di utilizzare app di delivery di terze parti per servire i propri clienti, scegliendo invece di elaborare gli ordini digitali tramite la sua app interna e utilizzare i propri dipendenti per gestire l’ultimo miglio. Senza peraltro che questo fosse fonte di guadagno in sé, almeno a sentire Allison: “In 60 anni, non abbiamo mai guadagnato un dollaro consegnando la pizza. Guadagniamo con il prodotto, ma non con la consegna. Quindi non siamo sicuri di come fanno a guadagnare gli altri”.

Allison ha continuato spiegando che gli introiti delle piattaforme vengono dal ristorante o dal cliente. Entrambe le fonti sono problematiche in questo momento. Le commissioni elevate che questi servizi addebitano ai ristoranti sono una pratica ben documentata e sempre più odiata. Allo stesso tempo, i servizi hanno aumentato i prezzi per i clienti e quando i ristoranti finalmente riapriranno, non è chiaro quanto la consegna popolare rimarrà tra i consumatori.

Le vendite per Dominos sono aumentate dell’11,2% durante il quarto trimestre. Oltre a mantenere la propria attività di consegna interna, la catena si concentrerà sul servizio di asporto, compreso il “carside service”, lanciato di recente, e sugli investimenti in nuove tecnologie.

[Fonte: The Spoon]