Edolo dice no a McDonald’s: lanciata una petizione per opporsi al primo store in Alta Valle Camonica

Edolo si oppone alla realizzazione del primo locale McDonald's in Alta Valle Camonica lanciando una raccolta firme.

Edolo dice no a McDonald’s: lanciata una petizione per opporsi al primo store in Alta Valle Camonica

Il McDonald’s in Alta Valle Camonica non s’ha da fare. Così, con queste poche parole, potremmo riassumere la volontà degli abitanti di Edolo, comune montano incastonato nelle propaggini più settentrionali della provincia di Brescia, che si sono opposti a quello che di fatto sarebbe il primo punto vendita dagli archi dorati ad approdare in Alta Valle. Si tratterebbe, stando a quanto lasciato trapelare dalla società Rialto Due (che si occuperebbe della realizzazione dello store in questione), di un locale che andrebbe a sorgere vicino alla rotonda di accesso al paese con l’area commerciale di Sonico, un’area di fatto già popolata da decine di grandi negozi. All’idea che il colosso del fast food faccia il suo ingresso in questo particolare angolo di mondo, tuttavia, in molti hanno storto il naso.

McDonald’s in Alta Valle Camonica: gli abitanti di Edolo si oppongono

McDonald's

L’intera questione ha ormai assunto i famosi connotati dell’eterna battaglia tra il bagaglio culturale dei fast food e la cucina tradizionale, forte del legame dei suoi piatti con il territorio. Quella di McDonald’s, in altre parole, viene interpretata come una invasione, una violenza, un pericoloso e anacronistico atto di omogeneizzazione che rischia di nascondere la cucina dell’Alta Valle Camonica sotto un torbido strato di polvere.

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Insomma, il dibattito si è configurato come una difesa della propria identità per gli abitanti di Edolo e dell’Alta Valle Camonica; tant’è che nove associazioni hanno preso a raccogliere firme in una petizione per opporsi alla ipotetica realizzazione del primo punto vendita McDonald’s. Spiccano i nomi di Slow Food, Tapioca, Legambiente, Biodistretto, Associazione Produttori Biologici, Gruppo di Acquisto Solidale, Amici della Natura di Saviore, Italia Nostra e Coda di Lana di Malonno: stando a quanto riportato sono già state raccolte più di 150 firme – tra cui alcune anche di turisti -, mentre altre 600 sono state depositate online.

“Gli edolesi vanno sensibilizzati – spiegano le associazioni coinvolte – devono sapere che un’area agricola diventerà commerciale se sarà accolta la variante al Pgt. Vogliamo sapere come mai l’Amministrazione ha inserito la richiesta del gruppo imprenditoriale in merito alla realizzazione di un McDonald’s nella variante al Pgt”.

Romantica o miope che sia, è innegabile che si tratta di una battaglia in salita. “Sappiamo che difficilmente otterremo una vittoria” ha commentato a tal proposito Gianmario Bendotti, che ha lanciato la petizione sulla piattaforma online change.org. “Ma non smetteremo comunque di informare. Le conseguenze sarebbero la promozione di uno stile di vita malsano, la concorrenza a produttori e ristoratori locali, l’inquinamento acustico e atmosferico, l’omologazione gastronomica e culturale, l’incoerenza nella gestione del territorio montano”.