McDonald’s: un’inchiesta della BBC fa emergere molestie, razzismo e bullismo

Un'inchiesta della BBC su McDonald's ha fatto emergere un ambiente lavorativo dove le molestie e il bullismo erano all'ordine del giorno.

McDonald’s: un’inchiesta della BBC fa emergere molestie, razzismo e bullismo

Sotto il dorato degli archi c’è un’ingombrante patina di ruggine. Un’inchiesta della BBC ha fatto emergere un quadro preoccupante nell’ambiente lavorativo dei McDonald’s d’Oltremanica, con numerose testimonianze di aggressioni sessuali, molestie di vario genere, razzismo e bullismo. L’articolo in questione, frutto del lavoro di tre giornaliste, è di fatto stato composto coinvolgendo oltre un centinaio di dipendenti ed ex dipendenti del colosso del fast food e ha finito per attirare l’attenzione dell’ente britannico per la tutela dell’uguaglianza, che si è definito “preoccupato” per quanto portato a galla dall’inchiesta.

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McDonald's

I dettagli sono francamente agghiaccianti, e spaziano dal palpeggiare con cadenza giornaliera ragazze non ancora maggiorenni alla silenziosa connivenza dei manager, sordi e ciechi ai rapporti di lamentela delle vittime. Tra i casi più eclatanti si segnala la testimonianza di una dipendente (tuttora impiegata presso una sede non dichiarata di McDonald’s) di soli 17 anni, vittima di insulti con matrice razzista e avances sessuali da parte di un collega di almeno 20 anni più vecchio; una ex dipendente della stessa età strozzata e palpeggiata da un dirigente; un dipendente di appena 16 anni che ha raccontato come un suo superiore gli abbia suggerito di “compiere atti sessuali” per avere in cambio delle ricariche per la sigaretta elettronica.

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Immaginiamo che il quadro generale sia ormai chiaro a tutti – episodi di aggressioni sessuali, molestie, razzismo e bullismo sembrano essere all’ordine del giorno o comunque ben radicati nell’ambiente lavorativo (grazie in particolare, come accennato qualche riga fa, alla connivenza e all’omertà degli stessi manager) di McDonald’s.

Complessivamente sono stati intervistati, come anticipato, oltre cento dipendenti o ex dipendenti: di questo bacino di utenza, abbastanza ampio da intuire la presenza di seri problemi sottostanti, in trentuno hanno denunciato aggressioni di natura sessuale, in settantotto hanno raccontato di avere subito molestie sessuali, diciotto insulti o discriminazioni di matrice razzista e sei di omofobia.

La risposta di McDonald’s non si è naturalmente fatta attendere, ma alla luce delle accuse giunge decisamente fiacca: il colosso del fast food si è limitato a dichiarare di avere “fallito” e si è “profondamente scusato”, aggiungendo che tutti i dipendenti meritano di lavorare in un luogo sicuro, rispettoso e inclusivo. È bene notare, infine, che l’intera vicenda è intrisa di un’amara ironia: solamente all’inizio del 2023, infatti, gli archi dorati strinsero un accordo legale vincolante con la Equality and Human Rights Commission, ente governativo del Regno Unito che si occupa di garantire il pieno rispetto dei diritti umani.