Eleven Madison Park, una recensione negativa fa sfumare gli aumenti di stipendio

L'Eleven Madison Park aveva pianificato di aumentare gli stipendi dei dipendenti, ma una recensione negativa ha fatto sfumare il tutto.

Eleven Madison Park, una recensione negativa fa sfumare gli aumenti di stipendio

Ancora controversie per l’Eleven Madison Park: solamente un paio di settimane fa vi raccontammo la testimonianza di un ex dipendente, che di fatto non si fece problemi a svuotare il sacco sull’incredibile spreco alimentare e l’ambiente relativamente tossico della cucina. Ora il ristorante newyorkese, ampliamente considerato come uno dei migliori e più iconici al mondo, si trova nuovamente a doversi difendere da un’indesiderata attenzione mediatica – questa volta innescata da un mancato aumento di stipendio al personale.

daniel humm

Stando a quanto riportato da Business Insider e da NY Eater, infatti, il regno di Daniel Humm era ben consapevole che i salari dei propri cuochi fossero decisamente troppo bassi – tanto che, nel settembre del 2021, incaricò un ghostwriter di scrivere un editoriale in cui si annunciava a gran voce che, udite udite, gli stipendi dei dipendenti sarebbero aumentati del 33%, equivalenti a un salario minimo da 20 dollari l’ora. Questo, tuttavia, si sarebbe riversato sui prezzi al pubblico: il menu degustazione costa infatti 335 dollari a cranio poiché calcolato (in parte) secondo uno stipendio di quindici dollari l’ora per chi si sporca le mani – ne consegue che, aumentando il salario a chi lavora in cucina, il prezzo del menu sarebbe aumentato fino a 425 dollari. I buoni propositi, tuttavia, sfumarono a causa di una certa recensione negativa del New York Times, che spinse la direzione dell’EMP ad annullare l’editoriale di cui sopra – che tra l’altro speravano di pubblicare sul Times, che ironia – mandando in fumo anche il piano di aumentare i salari.

L’editoriale inedito porta anche alcune dichiarazioni da parte dello stesso Daniel Humm: “Non ho prestato abbastanza attenzione al fatto che, pagando bassi salari, stavo involontariamente escludendo così tanti dalla mia cucina” si legge. “Oggi mi rendo conto che innumerevoli persone, soprattutto molte donne e persone di colore, non sono mai riuscite a diventare chef perché non potevano lavorare così tante ore con così pochi soldi”. Che peccato, Daniel. Stavolta ci eravamo quasi cascati.