Emanuele Filliberto: qualcuno ha davvero avvelenato la sua squadra con il cibo?

Emanuele Filiberto lancia accuse di un certo calibro e si chiede se qualcuno non abbia avvelenato la sua squadra di calcio, vittima di una sospetta intossicazione alimentare

Emanuele Filliberto: qualcuno ha davvero avvelenato la sua squadra con il cibo?

Emanuele Filiberto, tramite un comunicato stampa ufficiale, ha fatto sapere che lui non ha dubbi: qualcuno ha avvelenato la sua squadra di calcio, il Real Aversa. Il sospetto è quello di un’intossicazione alimentare che, a detta dell’erede di casa Savoia, è stato un “attacco alla squadra, alla sua persona e anche alla città di Aversa”. Da qui l’annuncio di aver provveduto a denunciare la struttura che ha ospitato la squadra.

Emanuele Filiberto: intossicazione alimentare accidentale o premeditata?

Emanuele Filiberto, squadra di calcio

Il Real Aversa, la squadra di Emanuele Filiberto, doveva giocare a Ragusa in una partita che avrebbe decretato la salvezza in serie D. Solo che la squadra ha perso per 6-1 e, secondo Emanuele Filiberto, tutta la colpa è da attribuire al fatto che qualcuno avrebbe avvelenato la sua squadra. Dunque il metodo Schiavone esisterebbe anche nella realtà e non solo nella fantasia di Manzini (se non sapete di cosa stiamo parlando, basta recuperare il racconto di Manzini o rivedere la puntata di Rocco Schiavone dove la squadra della Questura, capitanata da Rocco Schiavone, vince contro la squadra dei Magistrati utilizzando un metodo alquanto alternativo, mettiamola così).

Secondo anche quanto confermato su Facebook da Rosario Campana, l’allenatore del Real Aversa, i giocatori hanno iniziato a sentirsi male già la sera prima della partita. L’allenatore parla di un “virus intestinale” che ha causato febbre, vomito e diarrea per tutta la notte ai giocatori.

Emanuele Filiberto fonda un movimento politico e in mezzo c’è Davide Oldani Emanuele Filiberto fonda un movimento politico e in mezzo c’è Davide Oldani

Vista la situazione, ecco che lo staff aveva chiesto di poter rinviare la partita, ma dai vertici gli è stato risposto che “il protocollo nuovo comporta ch si debba scendere in campo a prescindere da ogni situazione del genere”.

Così i giocatori sono scesi in campo, ma, nonostante i farmaci presi e il tentativo di salvare la squadra, ovviamente la partita è andata malissimo. L’allenatore ha poi aggiunto che mentre scriveva tali parole, i ragazzi vittime del virus intestinale erano sul pullman, tutti con la febbre e stavano malissimo.

Ma mentre l’allenatore parla di un virus intestinale, ecco che l’erede di casa Savoia avanza teorie più sinistre. In un comunicato stampa diffuso anche sui social, Emanuele Filiberto esordisce sostenendo che “Quello che è accaduto ieri è un qualcosa di inaudito e, dal mio punto di vista, è un attacco anche alla mia persona oltre che alla città di Aversa. Hanno avvelenato la mia squadra”. E spiega poi cosa sia accaduto.

In pratica la dirigenza del Real Aversa aveva deciso di mandare in ritiro la squadra direttamente a Ragusa, in un famoso albergo della città, in modo da farla ambientare. Filiberto assicura di non voler fare nessuna illazione, ma l’unica certezza è che tutti i giocatori si trovavano ora in ospedale. Questo perché durante il viaggio di ritorno, dopo numerose fermate causa vomito, è stato necessario ricoverarli tutti all’ospedale di Salerno.

Ma non è finita qui. Secondo Emanuele Filiberto, la cosa “più vergognosa” accaduta è che due calciatori hanno dovuto subire un ricovero già prima della partita. Si sono così recati al Pronto Soccorso di Ragusa e qui la dottoressa di turno gli ha riferito che prima di 6 ore non potevano avere risultati e che dovevano stare tranquilli. Nel frattempo lo staff l’aveva avvisata del fatto che c’erano altri calciatori che non stavano bene e che avevano gli stessi sintomi, ma lei gli aveva risposto che era inutile portarli in ospedale.

Solo che, con grande sorpresa di Emanuele Filiberto, la stessa dottoressa che aveva visitato i calciatori in ospedale e che si era rifiutata di assistere gli altri, alle 15 stava in campo “pronta per sedersi in panchina come medico sociale del Ragusa”.

Al che a Emanuele Filiberto è sorto qualche dubbio e nel comunicato stampa ha sottolineato come sia possibile che “un medico di una struttura pubblica che pur di portare un vantaggio alla propria squadra mette a rischio l’incolumità di una intera squadra. Spero vivamente che non si trattasse dello stesso medico, ma che fosse solamente una sosia perchè altrimenti sarebbe veramente una cosa gravissima”.

Caso? Coincidenza? Complotto? Difficile a dirsi. Emanuele Filiberto ha poi confermato quanto spiegato anche dall’allenatore: nonostante avessero chiesto alla Lega come comportarsi, questa gli aveva riferito che non potevano fare niente. I giocatori dovevano scendere in campo, altrimenti la partita sarebbe stata persa a tavolino.

Non avendo alternative, i giocatori sono stati fatti scendere in campo “pieni di farmaci”, ma, ovviamente, hanno perso non essendo propriamente in forma ed essendo stati male tutta la notte. Emanuele Filiberto chiede dunque che venga fatta chiarezza e giustizia. Inoltre ha annunciato che hanno provveduto a denunciare la struttura che li ha ospitati e che faranno reclamo per poter ripetere la partita, denunciando tutto l’accaduto alla procura federale.