Fame nel mondo: nel 2020 fra 720 e 811 milioni di persone non avevano sufficiente cibo

Secondo The State of Food Security and Nutrition in the World (SOFI), nel 2020 fra 720 e 811 milioni di persone nel mondo soffrivano la fame.

Fame nel mondo: nel 2020 fra 720 e 811 milioni di persone non avevano sufficiente cibo

I dati di The State of Food Security and Nutrition in the World (SOFI) parlano chiaro: la fame nel mondo continua a essere un problema dilagante, tanto che nel 2020 fra 720 e 811 milioni di persone non hanno avuto cibo sufficiente per sfamarsi.

Il mondo non sta facendo passi avanti verso due obiettivi fondamentali:

  1. Accesso a cibo sicuro, nutriente e sufficiente per qualsiasi persone durante tutto l’anno
  2. Eliminazione di qualsiasi forma di malnutrizione

Fra guerre, cambiamenti climatici e problemi economici, senza dimenticare la pandemia da Covid-19, ecco che la strada per raggiungere tali obiettivi sembra essersi allungata.

Nel corso del 2020, complice anche la pandemia, il numero di persone che ogni giorno soffrono la fame in tutto il mondo è aumentato. Dal 2014 al 2019 la prevalenza della denutrizione era rimasta stabile, ma poi nel 2020 è aumentata fino ad arrivare al 9,9% (contro l’8,4% del 2019).

senzatetto

Parlando proprio di popolazione, ecco che le persone che hanno sofferto la fame nel 2020 sono state fra i 720 e gli 811 milioni: rispetto al 2019 questo numero è cresciuto di 118 milioni di unità (rispetto alla metà dell’intervallo, 768 milioni).

Per il 2030 si prevede che circa 660 milioni potrebbero soffrire la fame (con 30 milioni di persone in più rispetto a un ipotetico scenario nel quale non ci fosse stata alcuna pandemia): secondo la FAO raggiungere l’obiettivo fame zero nel mondo entro il 2030 è molto difficile. Alcuni paesi del mondo, rispetto al 2019, nel 2020 hanno sofferto maggiormente la fame:

  1. Asia: 46 milioni di persone in più
  2. Africa: 46 milioni di persone in più
  3. America Latina e Caraibi: 14 milioni di persone in più

Inoltre, sempre nel 2020, quasi una persona su tre nel mondo (quindi 2,37 miliardi di persone) non è riuscita ad avere un acceso a un’alimentazione consona. Le diete sane, in virtù anche del fatto che costano di più, non sono accessibili per circa 3 miliardi di persone.

Secondo il rapporto SOFI dello scorso anno, la pandemia da Covid-19 ha scatenato una recessione tale da ricordare quella provocata dalla Seconda Guerra Mondiale. Anche per questo motivo la sicurezza alimentare è in serio pericolo.

Per poter invertire la rotta bisognerebbe:

  • integrare le politiche umanitarie, di costruzione e sviluppo della pace nelle aree colpite dalla guerra
  • incrementare la resilienza climatica nei sistemi alimentari
  • rinforzare la resilienza delle persone maggiormente vulnerabili alle crisi economiche
  • agire nelle filiere alimentari per ridurre i costi dei cibi nutrienti
  • effettuare interventi per aiutare le persone in povertà
  • modificare il comportamento dei consumatori per implementare modelli alimentari che proteggano la salute umana e quella dell’ambiente