Fast food: negli USA è Wendy’s quello più caro

A proposito di fast food, sai qual è quello più caro negli USA? A quanto pare è proprio Wendy's, che supera nettamente come prezzi McDonald's e Burger King.

Fast food: negli USA è Wendy’s quello più caro

Tecnicamente andare a mangiare al fast food dovrebbe rappresentare l’epitome della convenienza. Tuttavia molto dipende anche dal fast food in questione. Secondo i dati di Pricelisto, ecco che negli USA c’è un fast food nettamente più caro degli altri: è Wendy’s, i cui prezzi superano quelli di altri colossi come McDonald’s, Burger King, Taco Bell e Chick-fil-A.

Wendy’s, il re dei fast food più cari degli USA

Wendy's

L’analisi di Pricelisto ha messo a confronto i prezzi dei menu di cinque note catene di fast food, considerando i mesi compresi fra settembre 2021 e ottobre 2022:

Nei mesi scorsi, l’inflazione negli Stati Uniti aveva raggiunto quota 8,2%, salvo scendere leggermente al 7,7% in ottobre. Dai dati relativi ai fast food, è emerso che, complessivamente, i prezzi in un anno sono saliti del 12,9%.

Andando a vedere nel dettaglio, Wendy’s ottiene il pco ambito scettro di fast food più caro di tutti, battendo il “vincitore” dello scorso anno, Burger King. Quest’anno, infatti, i prezzi di Wendy’s sono aumentati del 35%, con un prezzo medio di 6,63 dollari.

Al secondo posto troviamo Chick-fil-A, con un aumento del 15,6% rispetto al 2021 e un prezzo medio di 4,65 dollari per le singole voci del menu. Terzo gradino del podio per Taco Bell, con un aumento del 14,6% e un prezzo medio di 3,37 dollari.

Burger King si piazza al quarto posto, con un aumento del solo 2% e un prezzo medio di 5,14 dollari. Infine, al quinto posto, abbiamo McDonald’s che, contrariamente agli altri fast food, quest’anno in un modo misterioso è riuscito ad abbassare i prezzi. Il calo è stato del 5%, con un prezzo medio di 3,77 dollari.

Un portavoce di Pricelisto ha spiegato che è stato interessante analizzare come le grandi catene di fast food abbiano risposto all’aumento dell’inflazione e dei costi di spedizione. Il prezzo dei salari, del trasporto e dell’energia sono tutti fattori che contribuiscono ad alzare il prezzo finale per il consumatore. Tuttavia le catene più grandi come McDonald’s sono in grado di mitigare questo problema offrendo accordi di marca e acquisti all’ingrosso.

Andando a vedere le singole voci del menu, però, i dati cambiano leggermente. Prendiamo per esempio i bastoncini di pollo fritti di Burger King: sono aumentati di prezzo del 16%, costando 4,64 dollari. Lo stesso prodotto, però, venduto da Chick-fil-A, è aumentato solo del 10%, arrivando a 7,23 dollari.

Il Big Mac, invece, è aumentato di 17 centesimi, arrivando a 5,47 dollari, mentre un Egg McMuffin è aumentato di 22 centesimi, arrivando a quota 4,43 dollari. Il Whopper, invece, quest’anno costa 27 centesimi in meno, mentre il Double Whopper costa 39 centesimi in meno.

E Wendy’s? Beh, l’aumento del prezzo complessivo è stato maggiore, ma se si vanno a vedere le singole voci del menu, ecco che si scopre che alcune di esse sono diventate più economiche. Per esempio, il Baconator costa 2,51 dollari in meno quest’anno e anche lo Spicy Chicken Sandwich costa 12 centesimi in meno. Stessa cosa è successa con Taco Bell: i Soft Tacos costano 49 centesimi in meno, mentre i Cruncy Tacos sono scesi di 48 centesimi. Idem dicasi per il Crunchwrap Supreme e il Nachos BellGrande.