Foie gras, l’ultimo allevamento nelle Fiandre ha chiuso: niente più alimentazione forzata

Le Fiandre non alimenteranno più forzatamente gli animali per produrre foie gras: anche l'ultimo allevamento ha chiuso i battenti.

Foie gras, l’ultimo allevamento nelle Fiandre ha chiuso: niente più alimentazione forzata

Niente più foie gras nelle Fiandre, regione che occupa le fasce di territorio settentrionali del Belgio: l’ultimo impianto di produzione situato da queste parti, infatti, ha tirato giù la serranda una volta per tutte all’inizio dell’anno in corso. Una decisione, quest’ultima, che di fatto arriva in seguito alle recenti promesse del ministro fiammingo per il benessere degli animali, Ben Weyts, che aveva annunciato la sua intenzione di abolire il processo di alimentazione forzata – notoriamente impiegata nella produzione della specialità francese – in questo particolare angolo di mondo entro la fine del 2023. È bene notare, tuttavia, che quanto spiegato fino a ora è esclusivamente valido per il contesto fiammingo, mentre la produzione di foie gras (e con esso la pratica dell’alimentazione forzata) potrà continuare nel resto del territorio belga.

Niente più foie gras nelle Fiandre

foie gras

“Sono lieto che l’azienda abbia deciso di non continuare la propria attività” ha commentato Weyts in riferimento alla chiusura del sopracitato allevamento, che ha ritenuto opportuno chiudere un anno prima del previsto. “Non vogliamo più queste attività nelle Fiandre, ma abbiamo fornito un risarcimento. In questo modo l’azienda può fermare queste attività in modo dignitoso“. Un compenso per voltare pagina: un espediente che abbiamo già visto anche nella vicina Olanda, dove le autorità governative hanno offerto una sorta di ultimatum agli allevamenti intensivi più inquinanti.

Re Carlo III ha bandito dalle tavole reali il foie gras Re Carlo III ha bandito dalle tavole reali il foie gras

Sostenuto dalle associazioni per la protezione degli animali, Weyts ha affermato che era giunto il momento di dire “addio a una pratica obsoleta“; ma la sua idea naturalmente non ha trovato un supporto unanime. Euro Foie gras, associazione che promuove il prodotto e gli allevamenti in Europa, ha definito la decisione delle autorità fiamminghe “incomprensibile”; mentre Marie-Pierre Pé, direttrice di Cifog, il comitato interprofessionale del foie gras e organizzatore di Euro Foie Gras, ha dichiarato a EURACTIV che questa scomparsa “impoverisce il patrimonio europeo nella sue tradizioni di consumo”.

Weyts, tuttavia, non ha alcune intenzione di ritrattare: “Le Fiandre stanno assumendo un ruolo guida in Europa per un maggiore benessere degli animali” ha commentato, aggiungendo che “una società civile ha il dovere di evitare il più possibile la sofferenza degli animali“.

Il dibattito che circonda il foie gras e una sua eventuale messa al bando ha trovato terreno fertile soprattutto in quel d’Oltreoceano, e più precisamente nello stato di New York: negli ultimi anni, infatti, le frange più animaliste delle autorità locali hanno tentato di mettere fuorilegge la pietanza, ma l’accesa resistenza degli allevatori, che ha fatto emergere alcune discrepanze legali, ha finito per prevalere.