New York: la messa al bando del foie gras viola la legge statale

Les jeux sont faits: New York non metterà al bando il foie gras, e i produttori locali possono festeggiare.

New York: la messa al bando del foie gras viola la legge statale

In principio tirava una certa aria di ottimismo – New York metterà fuorilegge il foie gras a partire dal 2022, dicevamo. Le prime voci, addirittura, arrivarono nell’estate del 2019; accompagnate dal tradizionale bagaglio di critiche che con sempre più insistenza accompagnano la prelibatezza di origine francese. Gli animalisti, naturalmente, esultarono; i produttori e gli allevatori un po’ meno. Facciamo un fast forward di qualche anno e ci troviamo al fatidico appuntamento con il destino: è il 2022, anno in cui la pietanza dovrebbe finalmente essere messa al bando; ma i principali produttori locali cominciano una lunga e ardita battaglia in tribunale impugnando le proprie precarie situazioni economiche. Il divieto tentenna, alla resa dei conti ci si accontenta di temporeggiare: meglio sistemare le ultime questioni legali. I documenti vengono redatti, analizzati, firmati – les jeux sont faits. Il divieto del foie gras nella città di New York non s’ha da fare.

La vittoria di La Belle Farm e Hudson Valley Foie Gras

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Eh sì, tutta questa attesa per poi portarsi a casa il proverbiale pugno di mosche. Che è successo? È molto semplice, in realtà – stando ai documenti depositati presso la Corte Superiore di New York City la messa al bando della prelibatezza francese andrebbe a violare la legge statale. Si tratta del potenziale ultimo atto di una lunga danza di multe, minacce, speranze e timori; segnato dalla dichiarazione del Dipartimento statale dell’agricoltura e dei mercati che ha informato di come il divieto in questione avrebbe “limitato irragionevolmente” le operazioni delle due aziende agricole che hanno intrapreso la battaglia legale.

Ci riferiamo a La Belle Farm e Hudson Valley Foie Gras, ossia i due principali produttori della Grande Mela a cui abbiamo velocemente accennato in apertura; che ora possono festeggiare la vittoria e la salvaguardia dei propri interessi. “Per noi è fantastico” aveva spiegato, senza nascondere un certo entusiasmo, Sergio Saravia della fattoria La Belle; in un’intervista rilasciata lo scorso settembre, quando l’introduzione della legge venne formalmente congelata. “Se dovessero applicare la legge sarebbe terribile: ci metterebbe fuori mercato”.

Crediamo non ci sia bisogno di specificare che a rendere il foie gras così controverso sia il metodo di preparazione. Facciamo ancora un breve salto nella nostra macchina del tempo e approdiamo nuovamente nel 2019, quando il disegno di legge in questione venne presentato per la prima volta. “È una pratica disumana” aveva dichiarato la consigliera comunale Carlina Rivera in riferimento all’alimentazione forzata; “Sono stata una sostenitrice dei diritti degli animali per tutta la mia vita, e sono entusiasta che il Consiglio abbia votato per approvare questa legislazione storica per vietare la vendita di questi prodotti animali”.