Food delivery, Bologna: pizza a domicilio da 46mila euro? No, solo una truffa

Storie di food delivery a Bologna: qui un cliente ha pagato una pizza a domicilio 46mila euro. Tutta colpa di una truffa.

Food delivery, Bologna: pizza a domicilio da 46mila euro? No, solo una truffa

Torniamo a parlare di food delivery e andiamo a Bologna: qui un cliente ha pagato una pizza a domicilio ordinata online 46mila euro. Scontrino caro? No, semplicemente una truffa a carico del suo conto bancario.

Il cliente in questione è un professionista bolognese di 62 anni. Durante le feste natalizie l’uomo ha deciso di ordinare una pizza online tramite una nota piattaforma di consegne a domicilio. Fino qui nulla di strano.

L’ordine va a buon fine, così come il pagamento di pochi euro tramite carta di credito connessa a una banca della città. Il tutto senza indicazioni di nessuna password, questo è bene precisarlo.

rider food delivery consegna fattorino

Qualche giorno dopo l’uomo cerca di accedere al suo conto online tramite apposita app, ma il conto risulta inaccessibile perché in fase di manutenzione. Una cosa non inusuale. Il giorno successivo ancora l’uomo perde lo smartphone e solamente tre giorni dopo riesce finalmente ad accedere al suo conto corrente online.

E qui arriva l’amara sorpresa: dal saldo mancano 46.500 euro. I soldi mancanti erano usciti tramite un bonifico partito il giorno in cui il conto era inaccessibile e in manutenzione, a favore di un ristorante della zona di Caserta.

L’uomo si è così subito rivolto all’avvocato Gabriele Bordoni che ha fatto partire immediatamente una denuncia. La somma è stata così sottoposta a sequestro preventivo grazie anche all’attivazione del servizio antifrode dela banca e all’intervento del gip Alberto Gamberini su richiesta della Procura.

La denuncia è poi arrivata al pm Luca Venturi la quale ha fatto partire un’inchiesta per frode informatica visto che ci sono stati anche altri casi similari nel settore del food delivery. Le indagini sono in corso (intanto i soldi sono tornati al loro legittimo proprietario).

Secondo quanto trapelato, il problema è che i dati e le password dei clienti di un famoso servizio di delivery (Il Resto del Carlino non specifica il nome) potrebbero essere stati messi in vendita nel dark web: pagando 80mila dollari è possibile risalire a nomi, password, iban e altro di decine di milioni di utenti.