Francia, il governo permette ai panettieri di negoziare i prezzi dell’energia

In Francia il caro bollette ha messo i panettieri con le spalle al muro: il governo ha mediato una possibilità di rinegoziare i prezzi dell'energia.

Francia, il governo permette ai panettieri di negoziare i prezzi dell’energia

È SOS baguette in Francia. La pietra dello scandalo, come probabilmente una buona parte di voi avrà già intuito, è il cosiddetto caro bollette, ormai vecchio conoscente anche del nostro caro Stivale, che insieme a un tasso di inflazione sempre più galoppante sta spingendo le panetterie tradizionali d’Oltralpe (ma non solo, come accennato) a una vera e propria lotta per la sopravvivenza. Come fare, dunque? Chiudere gli occhi, ficcare la testa sotto terra e attendere che la tempesta passi e ci risparmi? No, affatto – il governo francese ha altri piani: in accordo con i fornitori di energia, infatti, permetterà ai panettieri in difficoltà economica di negoziare il modo in cui verrà pagata la bolletta.

L’accordo tra governo, società energetiche e panettieri

baguette

Solidarietà tra enti diversi? Sembra un’utopia, lo sappiamo. Eppure, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, le principali società energetiche della Francia hanno accettato di buon grado la proposta delle autorità governative, assicurando il loro impegno a “sciogliere i contratti quando i prezzi sono aumentati in modo proibitivo e insostenibile per alcune panetterie”. Per di più, i singoli contratti saranno esaminati caso per caso in modo da offrire un’assistenza finanziaria ai singoli proprietari sulla misura della loro condizione economica.

Francia: i panettieri si rivoltano contro le baguette a basso costo del supermercato Francia: i panettieri si rivoltano contro le baguette a basso costo del supermercato

Il sostegno alla baguette può per di più godere anche del benestare della prima ministra francese Elisabeth Borne, che ha annunciato per vie ufficiali la sua intenzione di andare ad aiutare in maniera ulteriore il settore offrendo ai negozianti la possibilità di ritardare il pagamento delle tasse e degli oneri sociali; in modo che possano traghettare questo periodo di particolare difficoltà senza con una maggiore tranquillità.

Al di là della virtuosa solidarietà dell’iniziativa, che come accennato è riuscita nell’intento di intavolare una vera e propria boccata d’ossigeno grazie alla mediazione delle autorità governative, è anche bene sottolineare il fatto che le panetterie tradizionali sono di fatto considerate come una istituzione in quel d’Oltralpe: pensiamo, a questo proposito, al fatto che lo scorso novembre l’Unesco ha riconosciuto in maniera ufficiale la preparazione delle baguette tradizionali come “un’arte”, andandole per di più a elevare a patrimonio immateriale dell’umanità.

Un piedistallo, quest’ultimo, che oltre a celebrare l’iconicità della baguette ha anche portato alla luce la fragilità del settore: l’impennata dei costi energetici, causata (in parte) dalle conseguenze del conflitto armato tra Russia e Ucraina, ha rischiato di determinare la rovina finanziaria delle 35 mila panetterie tradizionali a oggi distribuite su tutto il territorio nazionale.