La baguette francese entra a far parte del patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO

A quanto pare anche la baguette francese è entrata a far parte del patrimonio immateriale dell'umanità dell'UNESCO. Ecco perché.

La baguette francese entra a far parte del patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO

Anche la baguette francese figurerà nell’elenco del patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO. A darne la notizia è stato il Comitato intragovernamentale che si è radunato a Rabat, nel Marocco. Secondo l’organizzazione, la baguette francese rappresenta un’“intangibile eredità culturale” grazie anche alla produzione artigianale e alla cultura di questo prodotto transalpino che rende onore alle tradizioni.

C’è anche la baguette nel patrimonio immateriale dell’UNESCO

baguette francese

La baguette è uno status symbol in Francia. Molto diffusa anche qui da noi (anche se, ad onor del vero, quella che compriamo nei supermercati non ha nulla a che vedere con quella artigianale), è in Francia che sprigiona il suo massimo con ben 12 milioni di consumatori francesi che la comprano (anche se il settore ha avuto i suoi alti e bassi: nel 2013 una crisi del settore del pane ha fatto sì che i francesi si inventassero pure un reality della baguette). Pensate che, ogni anno, dalle panetterie francesi, pardon, dalle boulangerie, escono fuori qualcosa come sei miliardi e più di baguette, un vero e proprio esercito di filoni di pane.

Dominique Anract, presidente della Confederaziona nazionale delle Panetterie-Pasticcerie francesi, tramite un apposito comunicato stampa, ha fatto sapere che l’ingresso della baguette nel patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO si configura come un riconoscimento per tutta la comunità degli artigiani fornai e pasticceri. E questo perché la baguette è fatta di farina, acqua, sale, lievito e le capacità dell’artigiano stesso.

La Francia aveva deciso di candidare la baguette nel 2021, con il pieno supporto di Emmanuel Macron che nell’apposito dossier di richiesta aveva definito la baguette come “250 grammi di magia e perfezione”. Questa candidatura aveva superato altre tradizioni e caratteristiche francesi papabili, come i tetti di zinco di Parigi e anche un festival del vino nella regione del Giura.

La notizia arriva in un momento in cui la crisi economica, l’inflazione e i rincari energetici e delle materie prime stanno mettendo a dura prova i francesi. Nel paese, infatti, nel 1970 si contavano 55mila panifici artigianali, praticamente c’era un forno ogni 790 abitanti. Adesso, invece, in Francia sono rimasti solamente 35mila panifici artigianali, in pratica un forno ogni 2mila abitanti.

Facendo due conti, questo vuol dire che, dal 1970 ad oggi, in Francia sono scomparsi 400 panifici all’anno.

Inoltre questi panifici artigianali hanno il loro bel daffare anche a causa della concorrenza dei supermercati e delle grandi catene di distribuzione: proprio a inizio anno, infatti, i panettieri francesi si erano rivoltati contro le baguette a basso costo che venivano vendute nei supermercati.