Francia: l’export di vino raggiunge un record in valore, ma i volumi continuano a calare

Il valore delle esportazioni di vino e alcolici della Francia ha raggiunto un nuovo record, ma i volumi sono scesi del 3,8%.

Francia: l’export di vino raggiunge un record in valore, ma i volumi continuano a calare

La curiosa biplanarità delle esportazioni dalla Francia di vino e alcolici – il valore aumenta sì, tanto da arrivare a mettere a segno un record assoluto; ma i volumi complessivi sono scesi del 3,8%. La prima, ovvia conclusione è che, nonostante i prezzi siano aumentati sensibilmente – cortesia, questa, del tasso di inflazione in crescita e anche degli aumenti ai costi di gestione – i consumi siano di fatto calati. D’altra parte, le autorità del settore attribuiscono il calo dei volumi alla lunga battaglia dell’industria vinicola con gelate particolarmente debilitanti. Come al solito, per ricostruire un quadro che si avvicina il più possibile alla verità, occorre mettere insieme i pezzi.

Tra aumenti di prezzi e nuove tendenze

vino rosso

Partiamo dalla solidità dei dati: il valore delle esportazioni francesi di vino e alcolici è aumentato dell’11% nel 2022 – un aumento che, secondo quanto riportato da Reuters, è ampiamente imputabile all’aumento generalizzato dei prezzi a cui accennavamo in apertura. La Federazione degli esportatori francesi di vino e alcolici (FEVS) è d’accordo, e rincara la dose sottolineando come il settore in questione abbia rappresentato un valore di circa 17,2 miliardi di euro nel 2022, un aumento del 10,8% rispetto all’anno precedente.

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Non manca, tra un dato e l’altro, il profumo dell‘ottimismo: la FEVS si aspetta che il valore possa continuare a crescere anche nell’anno nuovo, complice la riapertura dell’economia cinese dopo i rigori del Covid. “I ristoranti e gli hotel sono pieni, le persone vogliono vedersi quindi mi aspetto un rimbalzo nei prossimi mesi in termini di vino e alcolici in Cina” ha spiegato a tal proposito il presidente della FEVS, Cesar Giron.

Spostando la nostra attenzione sui numeri dello Champagne, poi, rimangono pochi dubbi – il vino dei cugini d’Oltralpe sta andando veramente forte. Record su record, vendite ai massimi storici nonostante l’inflazione, i produttori che addirittura erano arrivati di aver venduto troppo e di non avere abbastanza bollicine per San Valentino.

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Insomma, la bolla francese per eccellenza sta andando alla grande. E il rosso? Nota dolente, a quanto pare. Un sondaggio risalente allo scorso novembre svela che i consumi di vino rosso sono crollati del 32% negli ultimi dieci anni; accompagnati da un parallelo declino dei consumi di carne rossa e un aumento nelle vendite di bevande analcoliche.

Parlare di crisi, considerando i numeri che abbiamo visto qualche riga più in su, può apparire improprio; ma i produttori di Bordeaux sono di un opinione diversa – tanto da essere arrivati a rivolgersi alle autorità governative chiedendo un compenso per gettare le scorte rimaste invendute e (questo è peggio) estirpare il 10% dei loro vigneti. In palio, sostengono i produttori, c’è la loro stessa sopravvivenza.

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