Francia: sta finendo la senape di Digione, e i supermercati la razionano

In Francia continua a squillare l'allarme senape: i raccolti scarseggiano, e i supermercati hanno iniziato a razionare gli acquisti.

Francia: sta finendo la senape di Digione, e i supermercati la razionano

I nostri lettori più attenti ricorderanno di come, verso la fine di maggio, vi raccontammo di come la Francia stesse facendo i conti con la carenza di senape, terzo condimento preferito dei nostri cugini d’oltralpe. A distanza di una manciata di mesi, la situazione non sembra affatto essersi sbloccata – anzi: nei supermercati sono già iniziati i razionamenti, che di fatto impongono ai clienti di acquistare appena un vasetto per famiglia, mentre alcuni commercianti hanno gonfiato i prezzi fino a sei volte il livello normale. Che sta succedendo, dunque? Dove è finita la rinomata moutarde di Digione?

senape

La risposta è semplice e scontata, anche se di fatto sfaccettata in più elementi – primo dei quali, come potrete aver già intuito, è la siccità. L’assenza di piogge degne di questo nome non ha consentito alle piante di crescere abbastanza; in Francia come in Canada. Che c’entra il Paese della Foglia d’Acero, chiedete? Semplice: il Canada è di fatto responsabile dell’80% della senape utilizzata per la produzione della cosiddetta moutarde, e come accennato anche da queste parti la morsa della carenza idrica si è fatta sentire. Tra gli altri tasselli che stanno determinando la mancanza della senape, per di più, si segnala un’invasione di insetti in Francia, che gli agricoltori locali faticano a contrastare a causa delle norme comunitarie sull’impiego di insetticidi; e ovviamente le conseguenze della guerra in Ucraina, che ha innescato una crisi nel mercato dei fertilizzanti.

Il Governo, nel frattempo, corre come può ai ripari. A giugno aveva invitato i produttori locali ad aumentare del 250% l’area coltivata a senape; mentre il prezzo d’acquisto dei semi è raddoppiato e il numero di produttori passato da appena 160 a 500. L’associazione senape di Borgogna, in questo contesto, prevede che i rincari si trascineranno almeno fino a Natale, per poi riabbassarsi sui livelli normali nell’anno nuovo.