Gallipoli, alcol servito a minorenne che esce ubriaca: chiusa la discoteca Praja

Una ragazza minorenne è stata trovata ubriaca all'uscita della discoteca Praja di Gallipoli: il Questore ha deciso di disporne la chiusura.

Gallipoli, alcol servito a minorenne che esce ubriaca: chiusa la discoteca Praja

Una ragazza minorenne (under 16, secondo quanto riportato da La Repubblica) sarebbe stata trovata ubriaca in seguito a una serata presso la discoteca Praja, uno dei locali di punta della movida notturna di Gallipoli. Il Questore di Lecce, analizzata la questione, non ha avuto dubbi, e ha calato la sua sentenza disponendo la chiusura per quindici giorni al locale in questione – una misura che abbiamo già visto in numerosi altri episodi di questo tipo. A onor del vero, tuttavia, va sottolineato che la nostra giovanissima protagonista era già stata avvistata negli ambienti immediatamente limitrofi alla discoteca già alticcia – una flebile linea di difesa che la discoteca starebbe cercando di impugnare per smarcarsi dalla punizione.

movida

Allo stesso tempo è necessario anche segnalare che l’episodio in questione è di fatto una voce all’interno di una più lunga lista di criticità emerse nel corso delle ultime settimane, che passano da minori ubriachi nei locali notturni fino a episodi di violenza, furti, aggressioni e risse.

“Partiamo dal presupposto che chi sbaglia deve pagare ma noi gestori di discoteche ci sentiamo vittime e non responsabili di certe situazioni” ha commentato a tal proposito Maurizio Pasca,  presidente della Silb-Fipe, l’Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento. “Subiamo lo sballo giovanile di ragazzini di 13-14 anni che arrivano nei locali con la sola voglia di ubriacarsi. Purtroppo quando in una discoteca c’è tanta gente non si ha la possibilità di controllare ogni singolo movimento. C’è una generazione che ha bruciato le tappe e che degenera nei comportamenti su cui però dovrebbero vigilare le famiglie. E poi la sa una cosa? Il 50% dei giovani d’oggi fa uso di sostanze stupefacenti ma né il governo o la politica in generale glielo verranno mai a dire. E noi dopo il Covid non meritiamo di diventare i maggiori responsabili del disagio giovanile”.