Abbastanza prevedibilmente anche il gelato non è esente dai rincari di questo periodo. Con l’arrivo del caldo (o quasi: dopo il weekend di bel tempo, adesso ci aspetta una settimana di tempo incerto), il consumo di gelato sta aumentando. Solo che i consumatori si sono resi conto di una cosa: il prezzo è aumentato. E non di poco: rispetto all’anno passato, infatti, si parla di un incremento del prezzo del +23%.
Perché sono aumentati i prezzi del gelato?

I dati provengono dall’Istat e sono stati analizzati da Coldiretti. Visto il caldo dello scorso weekend, ecco che i consumi di gelato si sono improvvisamente impennati. Solo che altrettanto hanno fatto i prezzi.
Il problema è che i rincari dell’energia e delle materie prime stanno pesando anche sul prezzo del gelato al consumatore finale. Considerando che il prezzo delle uova è salito del +17%, che quello del latte è cresciuto del +21% e che quello dello zucchero è salito del +54%, è facile capire perché il prezzo finale del gelato sia aumentato così tanto.
In particolare lo zucchero è aumentato così tanto anche a causa della guerra in Ucraina. Nonostante l’aumento dei prezzi, però, gli italiani continuano a mangiarlo. Secondo i dati rivelati da Coldiretti, il gelato vanta in Italia un fatturato complessivo di 2,7 miliardi di euro. A produrlo ci pensano anche 39mila gelaterie, in cui lavorano 75mila persone.
Proprio nelle gelaterie italiane, ogni anno vengono usati 220 milioni di litri di latte, 64 milioni di chili di zucchero, 21 milioni di chili di frutta fresca e 29 milioni di chili di altri ingredienti. Il gelato artigianale nei gusti tradizionali è quello preferito dalla maggior parte dei consumatori. Tuttavia molte gelaterie offrono gusti particolari della casa studiati ad hoc, rivolti anche a chi è sottoposto a regimi dietetici particolari (fra cui anche gelati vegani o per celiaci).
In crescita anche le agrigelaterie artigianali, quelle in cui la materia prima deriva da prodotti nazionali anche particolari, fra cui latte di asina, di capra, di bufala o di pecora. Qui spesso gli ingredienti sono a chilometro zero e non mancano gusti dedicati alle eccellenze italiane, fra cui anche il Prosecco o il basilico.
Bisognerà adesso vedere come andrà questa stagione primaverile-estiva appena iniziata. L’anno scorso, per esempio, a causa dei rincari delle bollette, una storica gelateria di Palermo aveva deciso di chiudere con due mesi di anticipo la stagione, proprio perché i guadagni non riuscivano comunque a coprire le spese dovute ai rincari.