Giovanni Rana ha vinto: potrà costruire il suo ristorante sul Garda

Giovanni Rana potrà continuare a costruire il suo ristorante e albergo sul Lago di Garda: il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva del conte Guariente Guarienti.

Giovanni Rana ha vinto: potrà costruire il suo ristorante sul Garda

Braccio di ferro sulle acque verdeazzurre del Lago di Garda: da una parte il vessillo di Guariente Guarienti, conte di Brenzone, dall’altro quello del re dei tortellini. L’oggetto del contenzioso, o se preferite la pietra dello scandalo, è la costruzione di un ristorante e suite di lusso da parte di Giovanni Rana a punta San Virgilio, in provincia di Verona, presso una parte di territorio acquistato direttamente dalla sorella dei nobili di cui sopra.

Il primo atto, tagliando le potenziali (e a noi sconosciute) discussioni tra le parti, risale a febbraio 2024, quando Guariente Guarienti pubblicò un video sui propri canali social definendo “uno scempio” i lavori in corso e raccogliendo così il favore di associazioni ambientaliste e numerosi cittadini. L’accusa, formulata con destinatario il Comune, era quella di avere rilasciato i permessi di costruire.

La richiesta di sospensiva e il verdetto del Tar del Veneto

punta san virgilio garda

Questo, dovutamente riassunto, è il contesto di relativo stallo in cui si muove il conflitto Rana – Guarienti. A muovere le acque, nelle ultime ore, è giunta la decisione del Tar del Veneto di respingere la richiesta presentata da Guariente Guarienti di sospensiva del sopracitato permesso di costruzione rilasciato dal Comune, mostrando – almeno per il futuro immediatamente prossimo, come vedremo tra poco – il semaforo verde a Giovanni Rana.

Cosa dice la Legge Massari appena approvata in Parlamento Cosa dice la Legge Massari appena approvata in Parlamento

Come riportato dai colleghi del Corriere del Veneto, infatti, i giudici amministrativi hanno ritenuto opportuno riservarsi una “più approfondita valutazione in sede di discussione del merito”. Fino ad allora, però, sarà da ritenersi valida la lettura che vede mancanti i presupposti per sospendere la validità del permesso di costruire.

La linea proposta dal Tar è semplice: “Parte degli interventi (in particolare la realizzazione dello scavo per la posa della centrale termica interrata e l’apertura delle brecce nelle mura di recinzione) sono stati già realizzati” si legge nell’ordinanza, “sicché la sospensione degli atti impugnati oltre a non recare alcuna utilità diretta al ricorrente, non assicurerebbe l’auspicato effetto di tutela dello stato dei luoghi, ma piuttosto imporrebbe il mantenimento della fase di cantiere, precludendo tra l’altro il ripristino della vegetazione”.

Vale la pena notare che allo stesso tempo è anche stata respinta la richiesta di sospendere il permesso di costruzione per un pontile d’attracco, valutato improcedibile in quanto i progettisti di Giovanni Rana avrebbero ritirato i progetti riferiti ai “manufatti di maggior impatto paesaggistico”.

Le reazioni alla decisione del Tar, come potrete immaginare, sono piuttosto miste: da un lato il sindaco di Garda, Davide Bendinelli, che parla della soddisfazione di essersi “comportati in maniera corretta” a fronte delle “le parole e gli insulti che ci siamo presi negli ultimi due mesi”; e dall’altro lo stesso Guariente Guarienti che, pur condividendo il pronunciamento delle autorità – “sospendere i lavori adesso sarebbe più dannoso che farli finire”, riconosce il conte -, rimane saldo e risoluto nella propria posizione: “Io resto con tante domande aperte sui lavori, poiché costruire stanze tecniche di 460 metri quadri a servizio di caseggiati di mille appare del tutto sproporzionato”, ha spiegato. “Io ho fatto 15 accessi agli atti in Comune per cercare di capire che interventi vengono fatti e ancora non è chiaro. Quindi dovrò fare il 16esimo”.