Google, un doodle celebra la pizza (ma mica quella italiana)

Il Google Doodle di oggi celebra la pizza con un puzzle game interattivo. Ma dove è finita la pizza italiana fra ananas e pollo teriyaki?

Google, un doodle celebra la pizza (ma mica quella italiana)

Il Google doodle di oggi celebra la pizza, solo che quella italiana latita un po’. Certo, c’è la pizza margherita, ma ce ne sono anche tante altre che di italiano hanno ben poco (qualcuno ha detto ananas e pollo teriyaki?). Ma andiamo con ordine.

Mister G ha deciso di celebrare oggi la Pizza lanciando un doodle che è un gioco interattivo. Il giochino è anche abbastanza divertente: ci viene richiesto di tagliare delle fette di pizza in base ai condimenti e al numero di fette ordinate. Più precisi saremo nel taglio, più stelle otterremo. Accedere al gioco è semplicissimo: basterà cliccare sul logo di Google e si inizia.

pizza margherita

Il motivo per cui Google ha lanciato proprio oggi questo doodle è il fatto che, sempre secondo Mister G, il 6 dicembre 2007 l’Arte culinaria del “Pizzaiuolo” napoletano è stata iscritta nella Lista dell’Unesco del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Napoli è riconosciuta come la culla della pizza sin dalla fine del 1700: l’Arte del Pizzaiuolo Napoletano viene descritta come una pratica culinaria composta da quattro fasi, con preparazione dell’impasto, cottura nel forno a legna e movimento rotatorio del fornaio.

La cosa curiosa, però, è che pur sostenendo che la patria della pizza sia l’Italia (ehi, Chicago, lo dice Google, quindi mettiti l’anima in pace: la patria della pizza è Napoli, non sei tu!), ecco che il gioco presenta non solo classiche pizze italiane come la margherita, ma ci propone soprattutto condimenti amati nel resto del mondo… O quasi, forse alcuni di questi condimenti ai puristi italiani faranno storcere un po’ il naso.

pizza hawaiana

Questo l’ordine delle pizze da tagliare, con annessa descrizione:

  • Margherita (mozzarella, pomodoro, basilico): considerata la variante più popolare della pizza napoletana. L’impasto napoletano è diventato patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO
  • Salame piccante (mozzarella, salame piccante): la pizza al salame piccante è un grande classico americano, una base di formaggio su cui si adagiano sottili fette di salsiccia secca
  • Bianca (formaggio, besciamella, funghi, broccoli): nata in Italia, questa variante è chiamata così in quanto priva della tradizionale base di salsa di pomodoro rosso. Viene spesso preparata con besciamella e ricotta
  • Calabresa (formaggio, linguica calabresa, anelli di cipolla, olive nere intere): l’ingrediente principale è la linguica calabresa, una salsiccia brasiliana con origini italiane, spesso accompagnata da anelli di cipolla in abbondanza
  • Muzzarella (formaggio, origano, olive verdi intere): questa pizza molto amata in Argentina è una rivisitazione del classico italiano. È nota per la sua base spugnosa, l’origano in abbondanza e le quantità generose di formaggio
  • Hawaiana (mozzarella, prosciutto, ananas): spesso oggetto di accese discussioni, questa pizza che unisce dolce e salato ha origini canadesi, ma è diventata un classico in tutto il mondo (NdTesto: beh, ecco, non proprio dappertutto)
  • Magyaros (formaggio, salame, bacon, cipolla, peperoncino): una pizza che fa sognare gli amanti della carne in Ungheria, un mix di proteine animali, spesso condita con dei peperoncini per dare un tocco di piccantezza
  • Pollo teriyaki e maionese (formaggio, pollo teriyaki, alghe, maionese): nata dall’unione di alcuni popolari ingredienti della cucina giapponese, questa pizza è condita con pollo glassato in salsa teriyaki, maionese cremosa e strisce sottili di alga
  • Tom yam (formaggio, gamberi, funghi, peperoncino, foglie di combava): questa innovativa pizza è un omaggio alla zuppa tom yam, un piatto tradizionale thailandese. Come per la zuppa, i condimenti variano, ma in genere i gamberi sono sempre presenti
  • Paneer tikka (paneer, peperoni, cipolla, paprika): questa variante parte d una base tradizionale di pomodoro, ma aggiunge un tocco tipico della cucina indiana. Il paneer aggiunto sopra viene marinato in una salsa piccante, aggiungendo ulteriore formaggio a completamento
  • Dolce (le possibilità sono infinite): corre voce che la pizza dolce potrebbe strappare il primato attualmente detenuto dalle pizze salate. I condimenti sono tra i più variegati: formaggi dolci, cioccolatini, frutta o altro ancora

Tirando le somme, per un giochino che vuole omaggiare la pizza napoletana diventata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, su 11 pizze, abbiamo una sola pizza tutta italiana, una pizza italiana rivisitata e una pizza con un ingrediente che ha origini italiane. Beh, dai, poteva andare peggio, poteva esserci la pizza con l’anan… Ops, c’è, come non detto.