Da cittadino inglese non c’è dubbio che Gordon Ramsay conosca e apprezzi la cucina indiana. Un conto però è portare l’India in tavola, un altro è portare la tavola dello chef televisivo più famoso del mondo in India. Niente però è impossibile per uno che al momento è proprietario di circa 90 ristoranti del mondo. La nuova terra di conquista è proprio il subcontinente, a partire dal suo aeroporto più noto. E il debutto è con il piatto più improbabile per una nazione che non si sognerebbe mai di toccare il manzo: gli hamburger.
Alla conquista del subcontinente
L’Indira Gandhi International Airport di New Delhi è il più frequentato di tutta l’India. Ogni giorno vi transitano fra i 220 e i 230 mila passeggeri, per un totale di 74 milioni all’anno. Da oggi, fra un volo e l’altro, molti di loro potranno ingannare il tempo con un hamburger fra le mani. Non uno qualsiasi: il panino è di autore al nuovo Street Burger firmato Gordon Ramsay, la prima apertura in assoluto dello chef inglese nella nazione più popolosa del mondo.
Il nuovo ristorante fa parte del circuito Gordon Ramsay Restaurants Global, in collaborazione con Travel Food Services. “Portare Gordon Ramsay in India e nello spazio aeroportuale per la prima volta è una pietra miliare per TFS” ha dichiarato il CEO Varun Kapur. L’entusiasmo è palpabile, visto che si tratta dell’inizio di un piano di espansione in tutta l’India, o almeno nei suoi siti più internazionali.
Lo spiega bene Andy Wenlock, CEO della Gordon Ramsay Restaurants Global. “Con una reputazione di ospitalità calorosa e passione per piatti dal sapore intenso e vibrante, non vediamo l’ora di vedere come i viaggiatori accoglieranno questo nuovo, dinamico capitolo del nostro business. Vediamo gli hub internazionali come una strategia di crescita, con ristoranti che prosperano a Londra, Hong Kong e Doha. La nuova espansione a Delhi – e presto Mumbai – è un nuovo step elettrizzante nel nostro percorso”.
Hamburger senza manzo
Per lo chef famoso nel mondo per il filetto alla Wellington non è facile sfondare nella nazione che per antonomasia non consuma manzo, e guai a chi tocca le vacche. E per di più, portare l’hamburger come biglietto da visita. Il menu di Street Burger al terminal 1 dello IGIA però, secondo la cronaca, “offre un blend di piatti internazionali con sapori ispirati all’India”. Insomma, che si mangia?
Gli induisti osservanti possono tirare un sospiro di sollievo. Nel menu studiato per il mercato indiano, nonostante il ristorante si trovi in ambito sovranazionale e internazionale, non c’è traccia di carne bovina. Tra le fette di pane piuttosto si trovano patty di pollo (Gordon’s Fried Chicken Burger) e vegetariani a base di paneer cotto al tandoori e zucca (Butternut Bhaji Burger). Fra i contorni Crisp Vegan Bites e Hotter Than Hell Fries, e non manca il signature Sticky Toffee Pudding come dulcis in fundo. Niente manzo dunque, ma comunque tanta sostanza.