Grano: il Brasile testa una varietà geneticamente modificata per contrastare la siccità

Il Brasile sta sperimentando una varietà di grano geneticamente modificata per rispondere alla siccità e migliorare il proprio export.

Grano: il Brasile testa una varietà geneticamente modificata per contrastare la siccità

Il Brasile sta testando una varietà di grano geneticamente modificato resistente alla siccità con l’obiettivo di diventare più autosufficiente: un obiettivo che, nell’ottica di una continua restrizione delle forniture globali, pare decisamente condivisibile. Occorre considerare, in questo contesto, che il Brasile si sta trovando a fare i conti con una crisi alimentare locale non indifferente; e che un’eventuale soluzione alla siccità potrebbe permettergli di continuare sull’onda positiva dell’ultimo raccolto e allontanare lo spettro della carestia.

grano

Gli sforzi brasiliani possono però anche essere considerati come parte di un più ampio interesse di tutto il mondo verso eventuali risposte alle condizioni metereologiche sempre più estreme: in questo contesto, è importante notare che le altre principali colture locali di base, soia e mais, sono già quasi interamente coltivate a partire da semi geneticamente modificati, ma i consumatori decisero di opporsi all’implementazione della tecnologia in questione nel grano poiché questo verrebbe consumato direttamente dalle persone (anziché dal bestiame). Al momento, stando a quanto riferito a Reuters da un funzionario dell’agenzia statale di ricerca sulle colture, Embrapa, pare sia già stata sviluppata una varietà di grano geneticamente modificato in grado di prosperare anche con condizioni asciutte; e le autorità starebbero conducendo dei test di coltura nei pressi di Brasilia.

In questo contesto, un recente sondaggio ha mostrato che oltre il 70% dei consumatori in Brasile consumerebbe grano OGM – segno che si sta attenuando l’opposizione alle colture geneticamente modificate; anche se qualsiasi potenziale piantagione commerciale di grano di questa varietà è ancora lontana di almeno quattro anni di tempo.