Grano: il raccolto dell’Ucraina sta superando ogni aspettativa

Nonostante l'imperversare della guerra il raccolto di grano dell'Ucraina ha superato di gran lunga le aspettative.

Grano: il raccolto dell’Ucraina sta superando ogni aspettativa

Dallo scoppio della guerra tra Mosca e Kiev buona parte della cronaca alimentare ed economica è stata dominata da un promemoria: l’Ucraina è uno dei principali produttori ed esportatori agricoli al mondo. Per lunghi mesi, quelli che hanno immediatamente seguito l’invasione da parte delle forze armate russe, le esportazioni di derrate alimentari del cosiddetto Granaio d’Europa sono state formalmente paralizzate, con l’ombra di una crisi alimentare su scala globale che si faceva sempre più opprimente. L’estate ha poi portato con sé l’ormai famoso accordo sul grano, che ha permesso all’Ucraina di ripristinare il proprio flusso in export attraverso le acque del Mar Nero; ma i mercati globali continuavano a essere animati da una limpida inquietudine di fondo: il timore era che le conseguenze degli scontri avrebbero mutilato eccessivamente il prossimo raccolto di grano, paventando il rischio di nuove carenze.

Aspettative e realtà

grano

Preoccupazioni che, bisogna ammetterlo, erano assolutamente comprensibili: come avrebbero potuto i contadini ucraini seguire le proprie colture nel bel pieno di un conflitto armato? In una situazione di questo genere, dove i rapporti sul campo sono pressoché impossibili, acquisiscono un valore particolarmente speciale le informazioni satellitari: “I nostri dati sulla produzione satellitare per il raccolto di grano invernale del 2022 in Ucraina chiariscono che gli agricoltori hanno avuto un raccolto di grande successo” ha commentato a tal proposito Inbal Becker-Reshef, direttore del programma Harvest della Nasa.

Le stime parlano chiaro: nel corso del 2022 dovrebbero essere state raccolte circa 26,6 milioni di tonnellate di grano, una mole produttiva ampiamente superiore rispetto a quanto previsto. Chiaro, i numeri si tengono comunque al di sotto dei livelli raggiunti negli precedenti, ma i risultati sono innegabilmente positivi: pensiamo che l’anno scorso, forte anche di condizioni climatiche particolarmente favorevoli, fu messo a segno un record assoluto di 33 milioni di tonnellate; mentre la media quinquennale si tiene sulle 27,9 milioni.

È importante notare, rimanendo in questo contesto, che di fatto l’Ucraina non ha accesso al 22% del grano situato nella parte orientale del Paese proprio a causa dell’imperversare della guerra. I rapporti delle autorità locali, nel frattempo, confermano una certa somiglianza con le informazioni satellitari: “I dati effettivi che stiamo gradualmente ricevendo direttamente dai campi nei territori controllati dall’Ucraina sono molto vicini alle stime ottenute in collaborazione con la NASA” ha commentato a tal proposito Denys Palamarchuk del Ministero delle Politiche Agrarie e dell’Alimentazione dell’Ucraina.

Le stime risalenti all’inizio dell’invasione avvertivano di una perdita del 20-30% sul totale dei raccolti invernali, ma l’analisi della NASA offre una ventata di tanto agognato ottimismo sottolineando che il 94% del raccolto invernale è stato in realtà correttamente raccolto; compreso l’88% dei raccolti invernali in aree non controllate da Kiev.