Grano, in Europa si stima un calo della produzione di 3 milioni di tonnellate

Una recente analisi redatta dai Consorzi Agrari d'Italia (Cai) stima un calo della produzione di grano in Europa di 3 milioni di tonnellate.

Grano, in Europa si stima un calo della produzione di 3 milioni di tonnellate

Si parla di un fantomatico calo produttivo di grano da ormai almeno quattro mesi – dall’inizio delle ostilità in Ucraina, per intenderci: entrambi i Paesi coinvolti in maniera primaria nel conflitto, infatti, erano tra i maggiori produttori ed esportatori al mondo, e fu immediatamente chiaro a tutti che, con una guerra in corso, la loro mole produttiva sarebbe calata sensibilmente. Stando alla più recente analisi redatta dai Consorzi Agrari d’Italia (Cai) questo è il caso soprattutto per l’Ucraina, dove le stime indicano un crollo della produzione del 35% su base annua, mentre la Russia fa registrare una crescita da 75 a 85 milioni di tonnellate (+8% su base annua). Alla mesta costante della guerra occorre tuttavia sommare anche la più imprevedibile variabile messa in gioco dai cambiamenti climatici – tanto che alcuni Paesi stanno ricercando varianti geneticamente modificare per contrastare il morso della siccità -, risultando in un calo stimato di circa 3 milioni di tonnellate per quanto concerne la produzione dell’Europa.

Il rapporto redatto dal Cai indica cali notevoli soprattutto tra i Paesi che tradizionalmente si contraddistinguono per la propria produzione di grano tenero (Ungheria -11%, Romania -20%, Bulgaria -11%); ma fa registrare delle flessioni anche a livello nazionale (determinate, in questo caso, proprio dall’ormai onnipresente siccità). Nello specifico, le stime in questione, che permettono una visione d’insieme dell’andamento macroeconomico del mercato dei cereali, sono state tracciate incrociando i primi dati provenienti a loro volta dalle istituzioni europee e mondiali, e pertanto raccontano di un quadro che, seppur ancora in fase di configurazione, non lascia troppo spazio all’ottimismo.