Grano, lo stop russo all’accordo con l’Ucraina torna a far volare i prezzi

L'uscita della Russia all'accordo con l'Ucraina ha fatto crescere nuovamente i prezzi del grano sui mercati internazionali.

Grano, lo stop russo all’accordo con l’Ucraina torna a far volare i prezzi

Nuovo giro, nuova corsa: le montagne russe dei mercati internazionali sono finalmente tornate a riaprire dopo una manciata di mesi passati in una apparente immobilità. Eh sì, perché come certamente potrete immaginare la decisione della Russia di sospendere l’accordo con l’Ucraina per il passaggio del grano di Kiev attraverso il Mar Nero, annunciata in seguito agli attacchi subiti dalla sua flotta militare in quel di Sebastopoli, si è immediatamente riversata sui prezzi di questo prezioso cereale, gonfiandoli fino a vette con cui speravamo di non dover più avere a che fare.

grano

Nello specifico, i future sul tenero sono saliti del 5,6% a 8.762,5 dollari per bushel, dopo un massimo del 7,7%; mentre il grano duro si assesta su di una crescita del 4,8% a 9.645 dollari per bushel dopo un picco del 6,2%. Chiaramente non sono solo i prezzi del grano ad aver subito l’onda d’urto della mossa russa: si segnalano crescite anche per il mais (+2,3% a 696,7 dollari) e per l’olio di palma (+2,8%).

Le Nazioni Unite, nel frattempo, sono al lavoro per facilitare una eventuale ritorno di Mosca nel cosiddetto accordo sul grano: “Il Segretario generale Antonio Guterres continua ad impegnarsi in intensi contatti per porre fine alla sospensione della partecipazione russa all’Iniziativa del Mar Nero”, si può leggere in un comunicato stampa emesso per l’occasione.