Grano, un progetto italo-francese userà l’intelligenza artificiale per aumentare resa e qualità

In progetto italo-francese si propone di utilizzare l'intelligenza artificiale per aumentare la resa e la qualità del grano.

Grano, un progetto italo-francese userà l’intelligenza artificiale per aumentare resa e qualità

I Field Good – Tutto filiera liscio: questo il nome del progetto nato dalla collaborazione tra Sgambaro, storico pastificio trevigiano, e Cybeletech, azienda francese esperta nello sviluppo di tecnologie digitali da applicare al mondo dell’agricoltura; che si propone di aumentare la resa e la qualità del raccolto del grano (il che, considerando le stime sui prossimi raccolti, non sarebbe male) assicurando, nel frattempo, una filiera più amica dell’ambiente, calibrando di fatto l’impiego dei fertilizzanti. Il tutto, perché no, anticipando i dati sulla produzione attesa, sulla quantità e sulla qualità del raccolto, in modo da poter agire di conseguenza quando necessario. Fantascienza? No, affatto: si tratta solamente di intelligenza artificiale.

grano

Il progetto ha preso il via nell’ottobre scorso con la prima semina, e di fatto si articolerà per i prossimi due anni fino al momento del raccolto: come anticipato, dei tecnici si occuperanno di monitorare il ciclo completo di produzione del frano, raccogliendo i dati più importanti e utili in modo da fornire un supporto concreto agli agricoltori e alle cooperative. Il poter monitorare la resa media e la qualità della produzione stessa, infatti, consente di adattare la varietà delle piante, ricevere le indicazioni più precise per quanto concerne la densità e la data della semina e perfino il tasso di concimazione.

“Sarà inoltre possibile calibrare, minimizzandole, le applicazioni di fertilizzanti e fitofarmaci strettamente necessari” spiega Pierantonio Sgambaro, presidente dell’omonimo pastificio “ma anche anticipare e limitare la pressione dei parassiti mediante migliori rotazioni delle colture riducendo l’uso di pesticidi e le emissioni di CO2. D’altra parte, sarà anche possibile misurare la capacità di impatto che l’anidride carbonica ha sul suolo in fase di fotosintesi (sequestro di carbonio) e quindi migliorare i livelli di CO2 nel terreno”.