Green pass, due ristoranti in Sicilia lo chiedono e vengono minacciati

Due stabilimenti balneari e ristoranti di Agrigento introducono il Green pass anticipando le eventuali decisioni del Governo: proteste e minacce.

Green pass, due ristoranti in Sicilia lo chiedono e vengono minacciati

Due ristoranti in Sicilia anticipano le possibili decisioni del Governo e ammettono i soli possessori di Green pass, cioè vaccinati o tamponati o guariti. E le reazioni non si fanno attendere: minacce, insulti, denunce. Lo racconta Open, che raccoglie le due storie parallele e intervista i gestori. Uno è Borgo Santulì, stabilimento balneare e ristorante vicino a Porto Empedocle, Agrigento. Lo ha annunciato il 15 luglio, giovedì scorso, pubblicamente su Facebook.

Green Pass DA Oggi…Ovviamente vale anche il tampone, entro tre giorni.Nessuna discriminazione, nella maniera più assoluta, solo salute e voglia di andare avanti.

Posted by Borgo Santulí on Thursday, July 15, 2021

Per il titolare Sergio Tedesco il problema era il dopo cena, quando dalle 22 in poi si creavano grandi assembramenti impossibili da disperdere nonostante gli inviti dei camerieri. “Mi accusano di discriminazione e razzismo, è come se non stessi facendo entrare i malati di Hiv, mi hanno detto. Sarà meglio per te che prepari buoni avvocati perché ti roviniamo”. Ma secondo gli avvocati, “non sto facendo niente di illegale. Lo Stato stesso mi impone di provvedere a garantire delle norme di sicurezza”.

L’altro è il ristorante e stabilimento balneare La Rotta, di Agrigento: stesso problema, gli assembramenti in spiaggia, stessa soluzione, il Green pass. Anche Andrea e Mirko Franco, i giovani gestori, sono stati sommersi da proteste e minacce: non solo su Facebook, dove ogni loro post ormai viene commentato parlando di Green pass, ma anche per telefono, e la ritorsione si è manifestata nelle recensioni su Google. E l’effetto non manca: “Il venerdì sera solitamente arriva una grossa quantità di gente, questa volta il locale era quasi vuoto”.

Ma nessuno dei due ha intenzione di desistere, anche perché l’alternativa è tornare in zona gialla o peggio e a quel punto le restrizioni varrebbero per tutti: “Per noi c’è un colpo da subire in ogni caso: se domani la Sicilia dovesse tornare in zona gialla o arancione ci farebbe molto male. Così come in questo momento avere meno persone nel locale. Ma questa del Green pass rimane la soluzione meno dannosa per tutti e ogni senso, dal sanitario all’economico”.

[Fonte: Open]