Green Pass per i dipendenti: Fipe non è contraria, ma servono tempo e regole chiare

Fipe-Confcommercio ha dichiarato di non essere contraria al Green Pass per i dipendenti, ma servono tempo e regole chiare per implementarlo correttamente.

Green Pass per i dipendenti: Fipe non è contraria, ma servono tempo e regole chiare

Anche Fipe-Confcommercio torna a parlare del Green Pass, ma questa volta non per i clienti, bensì per i dipendenti. L’associazione ha dichiarato di non essere contraria, ma servono tempo e regole chiare.

Lino Erico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio, in una nota ha spiegato che, come federazione, da sempre sono a favore dei vaccini e anche dell’introduzione dell’obbligo del Green Pass per i dipendenti dei pubblici esercizi. Tuttavia è importante lavorare su due fronti:

  1. Tempi di introduzione: bisogna dare il tempo di vaccinarsi a tutti coloro che non lo hanno ancora fatto
  2. Gestione dei dipendenti che non vogliono vaccinarsi

Per quanto riguarda le tempistiche, Stoppani ha fatto notare che la campagna vaccinale procede seguendo tempi tecnici che dipendono da protocolli sanitari e dalla logistica. È impossibile, dunque, pretendere di avere il Green Pass per tutti i lavoratori del loro comparto già a fine agosto e con così poco preavviso.

E questo anche alla luce del fatto che, sin dall’inizio, Fipe ha sempre chiesto (invano) che i dipendenti di ristoranti e bar fossero inseriti nelle categorie da vaccinare in via prioritaria in quanto a stretto contatto col pubblico.

Imporre adesso la vaccinazione a tutti e subito provocherebbe la chiusura in piena stagione turistica di migliaia di esercizi a causa della mancanza di personale.

La seconda questione da affrontare con chiarezza sin da subito riguarda il come comportarsi con quei dipendenti che rifiutano di vaccinarsi. A tale proposito il Governo deve dare indicazioni chiare e prevede subito un quadro normativi preciso per spiegare agli imprenditori come comportarsi. E questo per evitare che, ancora una volta, ulteriori oneri economici, organizzativi e amministrativi ricadano nuovamente sulle attività.